Paura dei temporali,paura dei fuochi,abbaio al suono del citofono:tecnica di desensibilizzazione per il Cavalier King
A grande richiesta pubblico un programma che viene definito di desensibilizzazione a quello che può essere la paura per il rumore dei fuochi di artificio o dei tuoni ma che si può applicare anche al cane che abbaia al suono del citofono. Per mancanza di tempo copio e incollo, tagliando i punti non utili, un articolo di comportamentalisti scritto molto bene:
Come si fa?
E’ molto semplice e non servono certo costose consulenze psichiatriche.
Ci si può, per esempio, procurare un CD con vari rumori registrati (in rete dovreste trovarli abbastanza facilmente), che si faranno sentire al cane inizialmente a volume molto basso e poi, molto gradualmente, a volume sempre più forte.
Il segreto sta nell’abbinare sempre al rumore qualcosa di positivo e gratificante per il cane. Possiamo far sentire il rumore e poi dargli la pappa; oppure fargli sentire il rumore e subito dopo giocare con lui.
E’ importante anche la nostra reazione al rumore, perché se fossimo i primi a sobbalzare o ad assumere un’aria preoccupata (anche se la nostra preoccupazione fosse dovuta solo alla reazione del cane), lui si metterebbe subito in allarme: non credo sia il caso di ricordare ancora una volta quanto loro siano sensibili ai nostri stati d’animo, che leggono perfettamente attraverso il nostro linguaggio del corpo.
Ne approfitto invece per ricordare che il cane è altrettanto sensibile al linguaggio dei suoi simili.
Per questo consiglio, quando possibile, di effettuare il programma di desensibilizzazione e ricondizionamento in presenza di un cane che non abbia il minimo timore dei botti e in generale dei rumori forti.
Un programma indicativo può essere svolto così (ovviamente questa è solo una linea-guida, che andrà modificata e adattata alle reazioni del singolo soggetto):
Quindi procederemo con rumore-cibo, rumore-gioco, rumore-coccole e così via, stando però attentissimi a NON rinforzare mai la reazione di paura/ansietà. Ovvero, l’abbinata rumore-coccole si deve fare SOLO quando il cane non manifesta più alcuna reazione: in caso contrario lui farebbe questo ragionamento: “Mi accarezza perché mi sono spaventato, ERGO ho fatto bene a spaventarmi”.
E’ importantissimo capire questo meccanismo, che al ragionamento umano spesso sfugge: il cane abbina il premio (o la punizione) sempre e solo all’ultima azione che ha compiuto. Il cane non ha alcuna possibilità di fare ragionamenti retrospettivi (mi premia perché mezz’ora fa sono stato bravo), né di anticipare il futuro (mi accarezza perché vuole che io stia bravo). Quella che noi interpretiamo come “carezza che vorrebbe avere un’azione calmante”, per il cane è invece una risposta positiva al comportamento che sta manifestando. Accarezzare un cane che abbaia a un altro cane non gli dice “stai buono, non fare così”: gli dice invece “bravo, sono contento che tu stia abbaiando”. Accarezzare un cane che trema come una foglia perché ha sentito un botto non gli dice “Stai calmo, non c’è nulla di cui aver paura”, bensì “bravo, sono contento che tu stia tremando”. La sequenza più corretta, dunque, è questa: rumore-cane che reagisce-cibo, rumore-cane che reagisce – gioco, rumore-cane che non mostra reazione-coccole.ATTENZIONE: neppure cibo e gioco devono essere interpretati come “premi” (altrimenti ricadremmo nello stesso errore visto sopra), ma come “cose che succedono subito dopo il rumore”: quindi non vanno accompagnati da segnali di approvazione.
Dev’essere il cane, un po’ alla volta, a convincersi che quel rumore significa “cibo in arrivo”, o “adesso si gioca con gli umani”: non deve sembrargli una cosa indotta da noi.
Il nostro atteggiamento di fronte al rumore dovrà essere rilassato, meglio ancora se allegro (possiamo farci una bella risata, cosa che il cane riconosce come nostro segnale di “stato d’animo positivo”, ma anche stenderci sul divano e aprire un libro, o metterci a cucinare, insomma fare cose normalissime in atteggiamento normalissimo).
Continuare finché, alla distanza X e al volume Y che abbiamo individuato come punti di partenza, il cane non manifesta più alcun disagio. Con tre “lezioni” al giorno di 10 minuti l’una, facendogli sentire all’incirca un colpo ogni minuto, il tempo medio per ottenere un risultato positivo dovrebbe essere di 3-4 giorni: però, ripeto, questo è un tempo indicativo. Ci saranno cani che in una sola lezione si abituano al rumore ed altri, particolarmente fobici, a cui potranno servire anche due o più settimane.
Non appena il cane appare rilassato al volume X e alla distanza Y: aumentare il volume e diminuire la distanza, cercando sempre di individuare il “punto critico” in cui il cane inizia a dare segni di paura.
Bisogna stare molto attenti a identificare bene questo punto, perché accelerare troppo i tempi significherebbe, nove volte su dieci, vanificare tutto il lavoro fatto in precedenza e dover ricominciare daccapo.
Quando il cane accetta senza paura il rumore forte a distanza ravvicinata (ovvero al volume e alla distanza in cui mediamente dovrà sentire spari, tuoni, botti di Capodanno e affini nel corso della sua vita), si dovranno effettuare “lezioni” in luoghi diversi, variando anche i tipi di rumore (tuono, sparo, petardo ecc.).
In seguito dovremo “tenere allenato” il cane almeno con una seduta alla settimana: basteranno un paio di rumori, giusto per verificare che la reazione rimanga quella che desideriamo.
Se si manifestasse un regresso, torniamo indietro di un passo e teniamo di nuovo qualche “lezione” a distanza maggiore ed intensità minore di quelle che hanno causato la reazione di paura.
Una volta ottenuta una risposta positiva costante (almeno per due-tre mesi), faremo alcune sedute con i rumori reali, che differiscono da quelli registrati perché inducono anche modificazioni nell’odore, nelle vibrazioni dell’aria eccetera. Per spari e botti è tutto piuttosto facile: basta procurarsi una pistola a salve e alcuni petardi.
Il più difficile è ovviamente il temporale, perché è praticamente impossibile realizzare tutte le variazioni ambientali correlate: si può imitare il lampo con il flash di una macchina fotografica, ma l’aumento dell’ozono nell’aria è decisamente un po’ complicato da “mimare”! Purtroppo i cani con una forte fobia del temporale spesso reagiscono alle variazioni atmosferiche ancor prima che si senta il primo tuono: in questi casi, purtroppo, è quasi impossibile ottenere risultati con la sola desensibilizzazione e bisogna ricorrere ad altri mezzi calmanti (gilet antistress, T-touch e, nei casi particolarmente gravi, anche farmaci).
Ricordate che lo stesso concetto può essere applicato al cane che abbaia al citofono,il lavoro da fare sarà lo stesso. Certamente il tutto richiederà tempo e pazienza ma i risultati saranno garantiti se lavorate bene!Buon lavoro!