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Tutte le strutture in Italia che accolgono anche i nostri Cavalier King!

Una raccolta di spiagge e varie strutture dove accettano i nostri amici a 4 zampe quindi Cavalier King e non solo. Tutte strutture segnalate da nostri amici e clienti. Se avete una struttura da aggiungere scriveteci e verrà aggiunta!

 

ISOLA d’ELBA
http://www.infoelba.it/isola-d…/spiagge/spiagge-per-cani/
Serra Numana (AN)
Si trova dopo tutte le strutture balneari direzione sud. È una spiaggia http://www.hotelolivi.com/


TOSCANA:

Pelago, cittadina alle porte di Firenze
http://www.theflorencehills.com/?lang=it
Bagno baia di Maui: Lido di Spina prov Ferrara i cani sono i benvenuti
dog beach di Donoratico I
SLAMORADA dog beach , via Faa di Bruno, Pontesasso di FAno (PU) – tel. 347 1872521

CENTRO VACANZE TOSCANE – CAMPING HOTEL RESIDENCE…
gorette.it|Di InterMEDIA Communications – Pontassieve (FIRENZE) ITALIA – Tel.: (+39) 0558314721
Park Albatros, San Vincenzo http://www.ecvacanze.it/…/camping-village/park-albatros/
Camping al Mare in Toscana, San Vincenzo | Park Albatros

Le Marze-Marina di Grosseto (Gr): da Marina di Gr prendere direzione Castiglione della Pescaia, poco dopo trovate le indicazioni per il bagno Fuorirotta a sx, nella pineta, ma il parcheggio rimane sulla destra,di lá dalla strada.

 

MARCHE:


AnimaLido-Fano: uscire da Fano direzione Pesaro, come riferimento cercare sulla destra ristorante “Tano”, parcheggiare lì in zona e camminare a piedi lungo la pista ciclabile.Dopo l’ultimo bagno Chalet (o Chalet del mar) trovate la dog beach.


LAGO DI GARDA. Hotel Bellerive struttura bellissima dove il cane va ovunque al ristorante, in piscina, la migliore struttura mai trovata! In più poco distane dopo la spiaggia libera c’è un bagno attrezzato che accetta i cani


civitanova marche. In provincia di macerata nel lungomare nord ” balneare da Gigetta “
Campeggio dog friendly località Gorette Marina di Cecina, a 500 metri usciti dal campeggio sulla destra passando per una meravigliosa pineta si trova una dog beach non attrezzata ma nelle immediate vicinanze c’è un bagno munito di ristorante bar bagni pubblici etc… http://www.gorette.it/

http://www.casaoliva.it
Immersa nel verde della campagna marchigiana e accarezzata dal fiume MetauroSPAGNA: http://www.dailymail.co.uk/…/First-swimming-pool-just
http://www.canjane.com

CIVITANOVA MARCHE da gigetta lungomare sud

CIVITANOVA Balneare da Gigetta lungomare nord civitanova marche.

SENIGALLIA :Campo x agility e bagno assicurato!!!…scoobydoobeach.it
Palombina(An) – bagno Tropical: ombrellone,2 lettini €18 e possibilità bagno per i cani in spazio delimitato da boe. Ponte Sasso – Marotta (Fano) c’é una spiaggia con ombrelloni e lettini. Io purtroppo non l’ho potuta frequestare con Bobo ma l’ho scoperta per caso oggi perché é praticamente davanti all’albergo dove sto passando qualche giorno di vacanza.RIMINI hotel regina Elena , ci siamo fatti un weekend con asia due anni fa! Anche nella spiaggia(dell’albergo) ci siamo trovati veramente bene!

VENETO:


BRUSSA di Caorle (VE) – Riserva naturale VALLE VECCHIA
Vallevecchia è un’area litoranea di bonifica in cui è stato attuato uno speciale intervento di riqualificazione ambientale.

http://www.spiaggiaairone.it/snoopy.htmlVENETO – BIBIONE (VE): Spiaggia di Pluto
http://www.laspiaggiadipluto.com/
http://www.dog-beach.it/

LAGO DI GARDA – BARDOLINO (VR)
http://www.campinglarocca.com/ – camping con bungalow,non possono accedere all’area piscina,ma possono andare nella spiaggetta fronte lago e pure fare il bagno
dog beach di san vincenzo LI …. Ottimo posto con 200mt di spiaggia 100 liberi e 100 con ombrelloni a pagamento. Ristoro per bipedi e quadrupedi, acqua corrente, possibilità di doccia per cani, possibilità di fare entrare i cani nel mare, natura da 10, presenza di cinofili e splendidi campeggi nelle vicinanze.

 

LAZIO:
ROMA: baubeach a Maccarese Via Praia a mare, 1 (Fiumicino).

 

LIGURIA:

Pluto Beach a Spotorno (Savona)

FRIULI:

 LIGNANO SABBIADORO (UD): Doggy Beach
http://www.doggybeachlignano.com/index.php?lang=it

GRADO PINETA (GO): Spiaggia di Snoopy


SARDEGNA:

http://www.homeaway.it/…/spiagge…/spiagge-cani-sardegna


UMBRIA:

Todi (Monte Castello di Vibio) Agriturismo CAMPO AL VENTOCAMPO AL VENTO
http://www.campoalvento.it


EMILIA ROMAGNA:


http://www.homeaway.it/…/spiagge-cani-emilia-romagna
Spiagge Cani in Emilia Romagna 2014 | Al mare con il cane

SICILIA:


TRAPANI San Vito lo capo. Trapani. Spiaggia libera zona porto turistico.

MESSINA spiaggia di marinello in sicilia provincia di messina. È un posto incantevole la spiaggia è enorme e libera e i cani possono accedervi perche’ è parco naturale. Quindi massima liberta. Inoltre vicinissimo c’ è il beb volpe della morgana che accetta i cani senza nessun problema!


PUGLIA

SALENTO-PROV.LECCE: Eden del Salento (Marina di salve) http://www.edensalento.net/filosofia.html
FOLLONICA: accesso alle spiagge con guinzaglio e per alcune tipologie di cani la museruola.

 http://www.homeaway.it/…/spiagge-cani/spiagge-cani-puglia
Spiagge per Cani in Puglia 2015 | Le Spiagge Dog-friendly in Puglia


CALABRIA

– SOVERATO: http://www.lesuberante.it/a-soverato-una-spiaggia-per…/
A Soverato una spiaggia per cani.



Educare il Cavalier King:rinforzo positivo,rinforzo negativo e punizione

Ragazzi e ragazze ho notato che c’è tanta confusione su questi argomenti…In molti non riescono ad addestrare bene il loro Cavalier King o in genere il proprio cane perché non hanno chiara la differenza tra questi tre concetti:rinforzo positivo,rinforzo negativo e punizione né quando è il momento giusto per applicarli. Questo genera confusione nel cane che non riesce a capire cosa vogliamo da lui ne cosa deve fare e diventa per voi ineducabile. Per tutte e tre queste azioni l’importante è che vi ricordiate che devono essere applicate nel momento preciso in cui si sta svolgendo un determinato comportamento. In internet ci sono bellissimi articoli a riguardo scritti da persone molto competenti però ho notato che sono scritte per gli “addetti ai lavori”e quindi forse causano confusione nella mente di chi non lo è.

Dunque prima regola:Rinforzo positivo o negativo o punizione nel preciso istante in cui il cane sta attuando il comportamento che vogliamo premiare o eliminare.

Per esempio ho notato che quando vi insegniamo come fare la condotta al guinzaglio in molti tardano a dare il premio oppure lo danno un attimo dopo che il cane ha messo in atto il comportamento corretto. Dovete sviluppare un po’ di sensibilità al riguardo ma non sarà difficile tranquilli!

Il rinforzo è uno stimolo che aumenta la probabilità della comparsa di una azione in occasione a successive esposizioni alla medesima situazione (Pageat, 1999), un evento che aumenta la probabilità che un certo comportamento sia eseguito (O’Farrell, 2001).

Ci tengo inoltre a sottolineare un concetto:Quando stiamo addestrando il nostro Cavalier king a fare qualcosa,che sia il seduto,che sia il resta o a terra utiliziamo solo rinforzi positivi.Questo significa che premieremo il nostro cane ogni volta che farà la cosa corretta  e ignoreremo gli atteggiamenti sbagliati. Dunque il cane si siede al nostro comando e lo premiamo,non si siede e semplicemente non lo premiamo. I rinforzi positivi devono essere sempre più utilizzati rispetto a quelli negativi. Del resto basta riflettere su un semplice concetto:Da cosa è spinto un essere vivente nello svolgere una determinata azione?dal piacere che riceve nel compierla! Il premio,dunque lo stimolo positivo, deve essere sempre maggiormente utilizzato rispetto a uno stimolo negativo. Sono dell’idea che si fa molto prima ad educare un cane a una condotta corretta al guinzaglio premiandolo al momento giusto e soprattutto iniziando a farlo da quando è cucciolo. Sono rari i casi in cui dovremo ricorrere al rinforzo negativo(per esempio strattonata se va troppo avanti a noi)se riusciamo a fargli capire tramite un premio dato al momento giusto che deve stare al nostro “piede”. Per alcuni cani sarà poi necessario ricorrere a un rinforzo negativo e cioè per esempio:premio quando cammina al mio fianco,leggera strattonata con improvviso cambio di direzione quando ci sorpassa tirandoci.

Dunque possiamo definire il rinforzo negativo come  la cessazione di un determinato stimolo che aumenta la probabilità che un comportamento sia nuovamente messo in atto. L’animale risponde per evitare uno stimolo. Quindi come dicevamo,il cane tira al guinzaglio,il collare gli da fastidio smette di tirare e il collare non esercita più la pressione fastidiosa per il cane.

La punzione è invece tutt’altra cosa,possiamo definirla come uno stimolo negativo che sopraggiunge durante una risposta, in questo modo la risposta tende a diminuire in frequenza, fino a scomparire.
Una punizione deve essere prima di tutto efficace, può essere verbale o fisica e va data nel momento preciso in cui viene messo in atto l’atteggiamento che vogliamo evitare.

Ci sono determinati atteggiamenti,tra cui tutti quelli palesemente di dominanza nei confronti dell’uomo in cui sarà necessario attuare una punizione. Ma in tutti gli altri che sono la maggioranza si utilizzeranno tecniche di desensibilizzazione,di contro-condizionamento

Per farvi capire se il vostro cane abbaia ogni volta che suona il citofono sarà più facile utilizzare tecniche di desensibilizzazione al suono del campanello rispetto a una punizione o a un rinforzo negativo che il cane difficilmente capirebbe. Se il cane ha paura dei tuoni utilizzeremo tecniche di desensibilizzazione al suono del tuono unite a rinforzi positivi,dunque assolutamente non punizioni ne rinforzi negativi.

Esempi di rinforzi positivi sono:Cibo,carezze,lodi verbali,gioco,evitamento del disagio,attenzione,oggetti su cui abbiamo instaurato uno stimolo positivo(per esempio chi usa il clikker per addestrare il proprio cane)

Esempi di rinforzi negativi:privazione dell’attenzione,privazione di un oggetto,intimidazione sociale,verbale e fisica(sia chiaro che per fisica non si intende mai prendere a bastonate il cane!!!!)

Ricordate sempre che il cane ubbidisce solo se ha stima, rispetto e FIDUCIA della persona che gli da un ordine,se il vostro cane non ha considerazione di voi sarà inutile dare rinforzi di ogni genere. Inoltre su cani particolarmente paurosi verso l’uomo le punizioni fisiche non andrebbero mai utilizzate. Se il vostro cane non risponde ai vostri ordini nemmeno con questo tipo di addestramento o si dimostra pauroso affidatevi a un buon educatore,anche il cane più piccolo può diventare un serio problema e che piacere c’è nell’avere con se un cane frustrato,disubbidiente o pauroso?nessuna!se avete preso con voi un cane avete il DOVERE di educarlo al meglio,per voi stessi e per gli altri.

Inizia la stagione delle processionarie:cosa sono e come proteggere il nostro Cavalier King

Le processionarie sono Lepidotteri, ovvero farfalle: farfalle notturne.
Come per tutti i lepidotteri, infatti,  il ciclo vitale delle processionarie si divide in quattro fasi: uovo, larva (o bruco), crisalide e infine farfalla, ovvero forma adulta.
Allo stadio di larva (bruco), purtroppo le processionarie sono un pericoloso per la salute umana e possono essere addirittura letali per il cane.
Sono carini e perfino simpatici, questi bruchetti che camminano in processione (da cui il nome): per questo attirano l’attenzione dei bambini e stimolano la curiosità dei cani.
In Italia si trovano soprattutto la processionaria del pino (le cui larve si spostano  in fila indiana, una dietro l’altra) e quella della quercia, i cui bruchi invece si spostano sempre con un comportamento gregario, ma disposti a ventaglio: un capofila seguito da due bruchi, a loro volta seguiti da tre, quattro e così via, fino ad allargarsi a 10-15 individui.
La processionaria è un parassita delle piante su cui vive, che spesso distrugge completamente: ma per uomini e animali il problema non sono le mandibole, bensì i peli urticanti che ne ricoprono il corpo. Quesi peli possono essere anche liberati nell’aria e portati in giro dal vento, quindi può capitare di esserne colpiti senza venire in diretto contatto con i bruchi.

La processionaria del pino (nome scientifico: Traumatocampa pityocampa) vive su tutte le specie di pino, sui cedri ornamentali e, seppure raramente, anche su altre conifere, quali l’abete rosso e la douglasia.
Quando la temperatura ambientale diventa più mite, indicativamente tra marzo e aprile, le larve escono dai nidi, scendono in processione lungo il tronco degli alberi e raggiungono un luogo adatto del suolo dove interrarsi e formare la crisalide.
In questo stadio avviene la trasformazione da bruco a farfalla fino al sopraggiungere delle condizioni ambientali idonee allo sfarfallamento
dei nuovi adulti, che si verifica all’inizio dell’estate.
Ciascun individuo è lungo circa 4 – 5 cm, ha il capo di colore nero, mentre il corpo è grigio sui lati e rosso fulvo sul dorso

 

I rischi per il cane

I cani,  annusando il terreno, possono inavvertitamente ingerire i peli urticanti che ricoprono il corpo dell’insetto. I cuccioli spesso tentano direttamente di giocare coi bruchi o di “assaggiarli”.
I sintomi che un cane presenta in questa spiacevole evenienza sono spesso gravi.
Il primo  è l’improvvisa e intensa salivazione, provocata dal violento processo infiammatorio principalmente a carico della bocca ed in forma meno grave dell’esofago e dello stomaco.
E’ facile intuire  la gravità di quanto è successo, perché  il fenomeno peggiora con  il passare dei minuti e la lingua, a seguito dell’infiammazione acuta, subisce un ingrossamento patologico, a volte di dimensioni  tali da soffocare l’animale.
I peli urticanti, entrando in contatto con la lingua, causano una distruzione del tessuto cellulare: il danno può essere talmente grave da provocare processi di necrosi con la conseguente perdita di porzioni di lingua.
Altri sintomi rilevanti sono: la perdita di vivacità del soggetto, febbre, rifiuto del cibo, vomito e diarrea e soprattutto quest’ultima può essere anche emorragica.

Cosa fare

L’azione di pronto soccorso consiste nell’allontanare la sostanza irritante dal cavo orale, quindi bisogna effettuare un lavaggio della bocca più abbondante possibile, con una soluzione di acqua e bicarbonato. Se il cane, sofferente, non si lascia toccare in bocca, bisogna usare una siringa sprovvista dell’ago, con cui spruzzare la soluzione in bocca, anche più e più volte.
Subito dopo bisognerà correre dal veterinario che applicherà le cure più appropriate a seconda della gravità del caso.

Pericoli per la salute umana

I peli urticanti della processionaria, che come abbiamo visto si separano facilmente dal dorso del bruco, terminano con minuscoli  “ganci”  che si attaccano molto facilmente ai tessuti (pelle e mucose), provocando una reazione urticante data dal rilascio di istamina (sostanza rilasciata anche in reazioni allergiche).
Chi avesse ripetuti contatti con la processionaria presenta reazioni che peggiorano con ogni nuovo contatto. In casi gravi può verificarsi uno shock anafilattico, con pericolo mortale (orticaria, sudorazione, edema in bocca e in gola, difficoltà di respirazione, ipotensione e perdita di coscienza).
A seconda della zona del corpo interessata, diversi sono i sintomi:

In caso di contatto con la pelle
Apparizione in seguito al contatto di una dolorosa eruzione cutanea con forte prurito. La reazione cutanea ha luogo sì sulle parti della pelle non coperte, ma anche sul resto del corpo: il sudore, lo sfregamento dei vestiti facilitano la dispersione dei peli.
In caso di contatto con gli occhi
Rapido sviluppo di congiuntivite (con rossore e dolore agli occhi). Se un pelo urticante arriva in profondità del tessuto oculare, si verificano gravi reazioni infiammatorie e, in rari casi, la progressione a cecità.
In caso di inalazione
I peli urticanti irritano le vie respiratorie. Tale irritazione si manifesta con starnuti, mal di gola, difficoltà nella deglutizione e, eventualmente, difficoltà respiratoria provocata da un broncospasmo (restringimento delle vie respiratorie come si verifica per l’asma).
In caso di ingestione
Infiammazione delle mucose della bocca e dell’intestino accompagnata da sintomi quali salivazione, vomito, dolore addominale.

Chi dovesse presentare, oltre a sintomi localizzati, problemi generalizzati, quali per esempio malessere o vomito, dovrà essere portato in un ospedale.

In caso di dermatite bisogna lavare ogni vestito, maneggiandolo con i guanti, e scegliere la temperatura più alta possibile per il lavaggio. Lavare la pelle abbondantemente con acqua e sapone. Eventualmente è possibile far uso di strisce adesive per staccare i peli urticanti dalla pelle, come per una ceretta. Spazzolare energicamente i capelli se necessario. Consultare un medico in caso di eruzione cutanea grave.

In caso di congiuntivite gli occhi devono essere risciacquati abbondantemente per eliminare eventuali peli urticanti. Effettuare da un oculista un esame per vericare che non permangano residui di peli urticanti. I peli profondamente integrati nel tessuto oculare dovranno essere rimossi chirurgicamente.

In caso di dispnea, la valutazione dei sintomi respiratori va effettuata da un medico. Questo dispone un trattamento appropriato ai sintomi. Il trattamento può includere antistaminici, corticosteroidi e aerosol.

Consigli generali per combattere gli effetti negativi della processionaria
Non grattare la parte irritata, per evitare una infezione batterica dai germi presenti sotto le unghie o sulle mani. Mettersi sotto una doccia calda (l’acqua elimina i resti urticanti depositati sulle braccia o su altre parti del corpo). Evitare l’ammoniaca. Il prurito permane per almeno 5 giorni, le vescicole per 2 settimane circa. Il dermatologo potrà consigliare creme a base di cortisone (da mettere 2 volte al giorno) per calmare il prurito. Se si produce anche una reazione allergica, si possono prendere farmaci antistaminici per bocca (sempre su diretto controllo del medico specialista), per 4-5 giorni.

NOTA: La lotta alla processionaria del pino è obbligatoria e regolamentata dal Decreto Ministeriale del 30 ottobre 2007, che ha sostituito il precedente decreto del 17 aprile 1998. Diversamente da quanto stabilito in precedenza, la lotta a questo insetto è obbligatoria in quelle aree, individuate dalle strutture regionali che svolgono le funzioni del Servizio Fitosanitario  in cui “è stabilito che la presenza dell’insetto
minacci seriamente la produzione o la sopravvivenza del popolamento arboreo”.

Fonti:
www.processionaria.it
http://triesteadozionicaniegatti.style.it
Opuscolo “La processionaria del pino e della quercia” edito da ARPAT – Regione Toscana.

 

 

Cuccioli di Cavalier king prenotabili

Finalmente sono nati i cuccioli di cavalier king tanto attesi!Si tratta di cuccioli di colore blenheim(bianco arancio)si maschietti che femminucce. I cuccioli sono prenotabili e cedibili per fine maggio 2015,se interessati potete dunque telefonarci ai numeri indicati nella pagina CONTATTI e chiederci tutte le informazioni che volete. Quando i piccoli avranno sui 15 giorni si potranno venire a vedere e prenotare di persona. In allevamento sarà possibile vedere i genitori dei piccoli e tutte le loro certificazioni sanitarie,quindi gli ecocardio,i test sulla rotula,sulla sindrome della caduta episodica e sulla sindrome dell’occhio secco di cui sono ovviamente esenti. I cuccioli verrano ceduti a 70 giorni circa,con tutto il piano vaccinale effettuato,ocn microchip,iscrizione anagrafe canina e pedigree italiano ENCI.I nostri cani provengono dalle migliori linee di sangue presenti in europa quali Pascavale e Bonitos Companeros. Non chiedeteci cuccioli senza pedigree,non ne abbiamo. Tutti i nostri cuccioli nascono e crescono da noi,svolgiamo questa professione da 30 anni ma non siamo dei commercianti,quindi non trattateci come tali. Qui non si viene al mercato e ribassi di prezzo non sono graditi…non state acquistando una macchina. Non si acquista inoltre un cucciolo chiedendo se poi si può portare indietro nel caso si abbiano delle difficoltà,un cane si prende con responsabilità e non si riporta indietro come una scarpa che calza male. Seguiamo i nostri cuccioli per tutta la loro vita,con incontri mensili o bimestrali nei parchi di Roma dove ci riuniamo per consigli sull’educazione e su tutto quello di cui avete bisogno(se avete piacere non sono obbligatori). Nel nostro gruppo fb Dei Piccoli Elfi Kennel ci sentiamo quotidianamente con tutti voi e ognuno può porre anche li le sue domande. Quindi se cercate un cane da poco,un cane per il capriccio di vostro figlio,se non siete certi che lo volete,se non avete studiato nulla sulla razza,se non sapete cosa è il mercato illegale dei cani di importazione venduti nei negozi di animali,se non avete rispetto per la nostra professione e non vi interessa informarmi fateci un favore…non chiamateci,grazie!

Alimentazione:i cibi davvero proibiti per il Cavalier King e non solo

Ogni tanto navigando sul web o ascoltando le conversazioni nelle aree cani mi faccio delle grosse risate riguardo a questo argomento…ce ne sono di miti da sfatare!Altrettanto spesso mi arrivano messaggi che chiedono se il cane può mangiare questo o quest’altro e così ho pensato di fare un articolo completo sull’argomento che sia di aiuto a tutti. Queste informazioni non sono ovviamente mie deduzioni,ma sono le informazioni che vengono date negli esami universitari per quanto riguarda l’alimentazione del cane e le ritengo quindi attendibilissime. Non riguardano solo il Cavalier King ma tutte le razze,meticci compresi quindi chiunque può basarci l’alimentazione del proprio cane…

Ci tengo a sottolineare che pochi degli alimenti proibiti sono velenosi in piccole quantità,per facilità di comprensione partirò quindi da quelli che lo sono.Questo non significa che se il nostro cane ha mangiato un acino di uva dobbiamo catapultarci dal veterinario in preda a una crisi di panico “oddio il mio cane morirà”. Evitiamo di dargli questi alimenti e controlliamo la loro reazione attentamente se accidentalmente ne hanno mangiato uno ma non ci facciamo prendere dal panico.

Alimenti vietati:

Cioccolato e cacao:contiene teobromina,metabolizzata lentamente dal cane crea danni al cuore,polmoni e reni.

-Alcol:può causare vomito e diarrea,scompensi sistema nervoso centrale,difficoltà respiratorie,tremori e coma.

-Luppolo:Può portare difficoltà respiratorie,aumento frequenza cardiaca,convulsioni e febbre.

Rabarbaro:Eccessive quantità causano convulsioni e coma.

-Avocado:Contiene un principio altamente tossico per i cani e gatti.

Noci e nocciole.ostruzioni intestinali,avvelenamento,danni neurologici,coma.

-Uva e uva sultanina:possono causare danni ai reni

 

 

Alimenti che si possono invece dare ma in minima quantità e non giornalmente sono invece:

 

Aglio, cipolle e cavoli
Tutti e tre questi alimenti contengono disolfuro di n-propile,  che in grandi quantità provoca anemie anche gravi.
La cipolla è quella a maggior rischio.

-patate, pomodori, melanzane…tutte le solanacee
In grande quantitàe soprattutto CRUDI  possono provocare un’eccessiva  fermentazione ed essere tossici.
Tutti infatti contengono una tossina, la solanina, che il cane non è in grado di metabolizzare e che quindi può procurare disturbi della digestione,  tachicardia, tremori e affanno,ma solo se cruda…cotti non creano nessun problema.
-Il fegato
Si può dare al cane ma non bisogna esagerare nella quantità perché è ricchissimo di vitamina A, la cui ipervitaminosi procura seri danni ai muscoli e alle ossa nonché deposito di rame nel fegato, che è una malattia letale.

-Caffeina
Un cucchiaino di caffè non è dannoso, ma in quantità superiori può causare seri problemi: oltre ai disturbi a livello gastrointestinale può determinare alterazioni del ritmo cardiaco e ictus.

– Noce moscata
Grandi dosi  di noce moscata possono provocare convulsioni, tremori, problemi al sistema nervoso centrale e persino la morte.

-le ossa cotte, specie le ossa lunghe di piccoli animali come pollo e coniglio: sono possibili cause di perforazioni gastriche o  intestinali. Quelle crude no perché sono elastiche: ma quelle cotte tendono a  spezzettarsi in parti appuntite e pericolosissime;

gli insaccati

(mortadella, prosciutto crudo, salsicce, prodotti salati ed essiccati), che contengono molto sale e molti grassi, dannosi per il cane,da dare in piccole quantità. Si usano spesso per addestrarli, essendo molto profumati, ma evitiamo di darli a pranzo e cena come fosse un pasto normale e soprattutto tutti i giorni. Come premi possiamo usare anche dei pezzettini di formaggio.

-sale e zucchero
Glucosio e saccarosio vengono metabolizzati senza problemi, ma il loro eccesso è pericoloso perché può causare alcune malattie come il diabete mellito.
Il sale, in dosi eccessive, non fa bene né a cani né a umani: in particolare, però, bisogna stare attentissimi al sale con i cani che soffrono di  problemi cardiocircolatori e renali
caramelle e dolci
I dolci sono generalmente poco indicati per il cane, ma il vero pericolo è costituito dallo xilitolo, un dolcificante dietetico assolutamente innocuo per l’uomo, ma tossico per il cane perché può causare un’ ipoglicemia.
Il risultato è una depressione del sistema nervoso centrale, con perdita di coordinazione e spasmi dopo 30 minuti dalla sua ingestione. L’ipoglicemia può causare anche danni epatici.

 
Quindi che voi abbiate un Cavalier King o che voi abbiate un qualsiasi altro cane mi raccomando di seguire queste semplici indicazioni,magari stampiano una lista e attacchiamola in cucina così che tutti in famiglia sappiano cosa dare e cosa non dare al cane di casa. Stiamo sempre attenti a cio che sgranocchia e non andiamo mai nel panico senza motivo,se siamo certi che il cane ha ingurgitato una tavoletta di cioccolato,o 5 noci o uno qualsiasi degli alimenti a rischio procuriamogli il vomito. Sarà sufficiente mandargli giù acqua e sale con una siringa per farlo rimettere e appena possibile portiamolo dal veterinario per un controllo generale.

Adottare un Cavalier King adulto

 

 

A volte capita in un allevamento di essere costretti a dar via qualcuno dei propri cani, come può capitare a qualche privato di dover dar via il proprio cane per problemi personali. In allevamento si è a volte costretti dalle normative che non permettono di tenere più di un tot di cagnolini e quindi ci si vede obbligati talvolta a trovare una sistemazione per alcuni di loro…Dico sempre a tutti che i cani sono come le persone,anche se tutti della stessa razza ci sono quelli con cui hai un feeling particolare e altri a cui vuoi bene comunque ma manca quel feeling. Ovviamente sono questi secondi a cui si troverà un altra sistemazione e non i primi…I motivi possono essere diversi:perchè la cagnolina è sterile e quindi non adatta alla riproduzione,perché abbiamo deciso di rinnovare la linea di sangue dell’allevamento,perché ha fatto le  cucciolate che si fanno fare in allevamento e si cerca quindi una nuova sistemazione per far spazio a un altra cagnolina più giovane(di solito queste cagnoline hanno 5 anni e non di più). Ovviamente qualsiasi allevatore sarebbe ben felice di poter tenere tutti i propri cani perché c’è una storia dietro ognuno di loro,ma ci si rende anche conto che poi non sarebbero tenuti come meritano perché troppi cani da seguire significa poche attenzioni da dare ad ognuno di loro e meno spazio. Si inizia quindi la ricerca dei nuovi proprietari ideali che viene svolta in maniera seria e scrupolosa. Ma a cosa andrà incontro chi adotta?

Nel nostro specifico caso i cavalier king del nostro allevamento trascorrono le loro giornate in giardino tutti insieme,insieme ai nostri boxer,al nostro pastore tedesco ad altri cani anziani e cuccioli. Sono quindi perfettamente socializzati con tutti gli altri cani,non ne hanno paura e sanno come comportarsi con essi..ciò vuol dire che chi adotta uno dei nostri cavalier king adulti prende un cane che potrà portare al parco senza alcun problema e che giocherà con tutti(cuccioli,anziani e cani grandi). Le porte di casa nostra sono ben o male sempre aperte e loro entrano ed escono a piacimento,la notte hanno una stanza riscaldata tutta per loro. Le regole qui da noi sono quindi quelle che si sporca solo fuori e non in casa né tanto meno dove si dorme. Ovviamente se voi avete un appartamento  la nuova educazione sarà un po’ più difficoltosa…il cane dovrà infatti abituarsi che si sporca solo negli orari della passeggiata e non quando vuole. Inoltre gli allevatori(almeno quelli seri perché un allevatore che si dica tale e vive in centro città in un appartamento per me non è un allevatore ma un “canaro” a cui non interessa il bene psicofisico del cane ma solo il buisness)quindi il cane conoscerà poco dei rumori della città e vi si dovrà abituare gradualmente.

Considerate che per vedere il vero carattere del cane che avete adottato(che si tratti di un cavalier king o di un altra razza)ci vorranno dai 30 ai 60giorni. Il cane vi sembrerà avere paura di tutto e vi chiederete”Mamma mia povera bestiola ma cosa gli hanno fatto??”. Vi assicuro che il vostro cane(salvo rarissime eccezioni)ha condotto una vita perfettamente normale,è solo il cambio di branco e di abitudine a renderlo teso,nervoso e pauroso. Oltre a dare cani in adozione ho anche io adottato,sia cani di appartamento sia randagi per strada e vi assicuro che l’atteggiamento è stato lo stesso per tutti.

Il cane che cambia casa da adulto,specie se si tratta di un cavalier king,avrà innanzitutto bisogno di tempo per conoscere voi..per capire chi siete e cosa volete da lui. E’ chiaro che sarà uno stress per lui perché improvvisamente vedrà mancare tutte le sue certezze e le sue abitudini,mentre un cucciolo si abitua nel giro di 15 giorni per un cane adulto il tempo sarà maggiore.Il tempo di cui avrà bisogno per imparare i nuovi ritmi per i bisogni sarà invece minore rispetto a un cucciolo perché saprà trattenere i suoi bisogni e sarà già abituato a farli fuori casa. Nel giro di un mese se lavorate bene dovreste avere un cane che sporca sempre fuori. Considerate inoltre che,sempre se preso in allevamento(siamo sempre più rigidi nell’educazione rispetto a voi),non avrà vizi di salire sul divano o sul letto quindi potrete approfittare di ciò per mantenere tale educazione oppure decidere più in la di viziarlo un po’.

E’ più difficile tutto questo discorso se si parla di maschi,stalloni,presi in allevamento…in questo caso è d’obbligo per l’80%dei casi il giardino perché saranno abituati a marcare il territorio ed è dura levare questo vizio specie per una persona non pratica.

Normalmente l’età di questi cani va dai 2 ai 5 anni,considerando che un cavalier king arriva fino a 15 anni, se sano e se non va incontro a incidenti,si prende un cane che ha ancora tutta una vita da vivere e che non ha nulla da invidiare a un cucciolo. Vi avverto che comunque non è cosa facile che un allevatore dia via i suoi cani e di solito preferisce darli a parenti o amici,oppure a chi ha già preso un cucciolo da lui perché vuole essere più che certo che vadano a stare bene e di poterli rivedere,ma queste regole che ho scritto valgono un po’ per tutti i Cavalier king in cerca di casa.

Considerate che non vale lo stesso discorso per tutte le razze,un cavalier king adulto si può adottare senza pensieri perché si tratta di cani buonissimi,lo stesso non può valere per altre razze, anche se di piccola taglia, perché potrebbero essere mordaci o aggressive. Se siamo da soli possiamo permetterci tale rischio ma se abbiamo dei bambini pensiamoci bene. Magari stiamo adottando un angelo,come potrebbe essere un cane che viene dato via perché problematico(cosa che avviene spesso). Sono frequenti le storie di cani stra-viziati che poi vengono dati via con svariate scuse perché i padroni non li sopportano più ma si guardano bene dal dirlo…e chi li adotta si ritrova un cane-problema non indifferente e se non si è pratici può diventare davvero un incubo.

Anche per quanto riguarda il Cavalier King c’è da dire che se preso in allevamento avrà tutte le caratteristiche sopra elencate,altrimenti potrebbe solo somigliare esteticamente a un cavalier king e non averne il carattere…insomma se il cane che andiamo ad adottare non ha uno straccio di documento potremo essere fortunati o meno,la cosa andrebbe vista caso per caso ed è mio dovere scriverlo per non incentivare facili adozioni.

Magari più in là approfondiremo ulteriormente l’argomento!

Il Cavalier King e la syringomielia

Negli ultimi anni si è sentito molto parlare della syringomelia e malformazione di Chiari. Tanto è stato detto e scritto,a volte anche a sproposito.Tanta è la disinformazione a mio avviso mirata a fare inutili risonanze magnetiche,un po’ speculando sulle ansie di chi vuole solo il bene del proprio cane.Una risonanza magnetica ha infatti un costo ed è successo diverse volte a persone di mia conoscenza di averla fatta per dei sintomi quasi inesistenti…risultato ovviamente negativo ma un bel pò di soldi buttati via per nulla.

Cosa sono dunque la syringomielia e malformazione di Chiari?

La siringomielia –  è una patologia neurologica  per cui non esiste ancora una cura(né ovviamente un test genetico che si può fare sui dna dei riproduttori per essere certi di non averla nelle proprie linee di sangue)

Si tratta di una malattia che può essere congenita,oppure dovuta a trauma,a problemi infiammatori o a tumori. E’ caratterizzata dalla formazione di una cavità  chiamata ‘siringa’ nel tronco encefalico o nel midollo spinale a livello del collo.

Il Cavalier King Charles Spaniel,il bassotto,lo shitzu,lo yorkshire,il volpino di pomerania,il carlino,il barboncino,boston terrier ecc sono fra le razze piu’ soggette a presentare la siringomielia.  Essi infatti  hanno una particolare conformazione anatomica del cranio : la parte posteriore della teca cranica e la parte iniziale del canale cervicale e’ piu’  stretta che nelle altre razze  e’ cio’ favorisce la formazione di questa patologia(malformazione di Chiari).

Come riconoscerla?

Se il nostro cane è affetto da syringomielia ha dolore,moltissimo dolore e questo è ciò che la contradistingue da un comune strappo o da un comune torcicollo. Il cane non riesce a muovere la testa senza piangere.La patologia può avere diverse sedi,se è a livello cervicale il cane presenterà tetraperesi,dolore cervicale,scoliosi e torcicollo cronico.Se invece la patologia si ha livello cervico-toracico il cane si gratterà continuamente il collo e la spalla,vi sarà atrofia dei muscoli cervicali e degli arti anteriori con relativa debolezza. Il cane inciamperà continuamente,la testa sarà tenuta bassa e l’equilibrio sarà precario.

La Siringomielia normalmente compare entro i primi tre anni di vita dell’animale.

L’unico esame che può confermare la diagnosi di siringomielia è  appunto la Risonanza Magnetica.

C’è da dire che questa patologia è molto più diffusa in Inghilterra e nei cani dell’est(quindi quelli importati e venduti nei negozi o da veri e propri “canari”che riempono il web dei loro annunci di cani a 300 euro).In Italia i casi sono ancora pochi per fortuna e di molti non si ha nemmeno la certezza sull’origine(congenita o traumatica?). Pare invece che il 90% dei cani delle razze sopra elencate(quasi tutte le razze con testa tonda)presentino la malformazione di Chiari ma che non vi sia poi mai un insorgenza di siringomielia.

Si tratta senza ombra di dubbio di una delle patologie più infami(passatemi il termine)del mondo cinofilo,perchè anche facendo risonanze magnetiche a tutti i propri cani non si ha comunque la certezza di produrre cuccioli sani al 100% perché non sappiamo come stava messo il trisnonno né abbiamo controllo su eventuali zii di chissà quale grado. Posso dunque solo consigliarvi uno,di non entrare nel panico appena il vostro cane si gratta(i cani si grattano spesso)o se ha un po’ di dolore a una zampetta o al collo,la siringomielia non lascia adito a dubbi il cane prova un dolore fortissimo per mesi.  Due di rivolgervi sempre ad allevatori che non usino consanguineità,che abbiano cani sani e che facciano tutti i test che sono d’obbligo per la razza. Chi prende tutte queste accortezze non userebbe mai come riproduttore un cane affetto da siringomielia e in oGni caso vi accorgereste subito che è malato. Tre non prendente  Cavalier King da chi vi mette solo in mano il cane e non vi fa vedere né i genitori né uno straccio di documenti. Un allevatore serio è fiero di farvi vedere tutti i documenti dei suoi cani,tutti i test fatti e ha piacere nel creare un rapporto con voi perché è certo che i suoi cani sono sani. Diffidate da chi invece scompare e vi fa poche domande perché le fregature sono sempre lì dove non potete più rintracciare chi vi ha venduto il cane.

Siamo tutti in attesa che la medicina scopra qualcosa di più su questa terribile malattia per poter effettuare test seri sui nostri cani ed essere certi al 1000%1000 dei nostri cuccioli. Ma siamo anche coscienti che se non esistono per noi esseri umani tanti test è forse un po’ pretenzioso chiedere tanto per i nostri amici a quattro zampe…e che quindi forse dovremmo attendere molto.

 

Cuccioli Cavalier King Prenotabili

Cucciolata blenheim cedibile a fine marzo 2015. C’è ancora un maschietto prenotabile. I cuccioli verranno ceduti completamente vaccinati,con microchip,iscrizione anagrafe canina,libretto sanitario e pedigree italiano ENCI. I genitori dei cuccioli sono testati per le cardiopatie,lussazione della rotula,sindrome caduta episodica e sindrome dell’occhio secco. Documentazione visibile,genitori visibili in allevamento.

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Il Cavalier King e la riproduzione

 

 

Questo articolo è dedicato a tutti i possessori di una femminuccia di cavalier king!Molti ci chiamano o ci scrivono perché desiderosi di trovare marito alla loro amata Cavalier King e quasi tutti hanno difficoltà a orientarsi in un mondo di informazioni che spesso si contraddicono l’una con l’altra.

Se avete deciso per questo grande passo sono svariati i consigli che possiamo darvi. Prima di tutto dovete aver chiaro nella mente che una cucciolata è una grande responsabilità.Si è responsabili della salute dei cuccioli che nasceranno e delle famiglie che adotteranno i piccoli. E’ quindi fondamentali che la vostra cagnolina provenga da un serio allevamento dove sono stati effettuati test sulla salute dei suoi genitori,non è sufficiente che lei sia apparentemente sana per essere certi che lo saranno anche i cuccioli. Dunque se siete certi della sua provenienza potete limitarvi ad effettuare un ecocardio e un esame per la lussazione della rotula. Altrimenti sarebbe il caso di fare anche il test su dna della sindrome della caduta episodica e quella per l’occhio secco.

Una volta certi del suo stato di salute si va a cercare il “principe azzurro”. Ovviamente per la ricerca di quest’ultimo si devono richiedere le medesime certificazioni,ma considerando che quasi tutti gli allevatori(degni di tale nome)operano questi controlli sui loro maschi non avrete difficoltà nel trovare un marito con la M maiuscola per la vostra cavalier king. Come prima cosa a questo punto prendiamo contatto con l’allevatore di nostro interesse,ci chiederà(se serio)di visionare il pedigree della nostra cagnolina. Questo gli servirà per individuarne la linea di sangue e consigliarvi il maschio più adatto a lei. Eh si signori miei perché non è che un maschio vale l’altro!Un allevatore conosce per filo e per segno le linee di sangue della razza che alleva e sa come è più giusto mischiarle per avere dei cuccioli sani ed equilibrati sul punto di vista caratteriale.E’ facile che vi chieda anche informazioni sul carattere della vostra Cavalier KIng per valutare quale maschio gli si addice meglio(stiamo sempre parlando di allevatori seri e non di canari a cui interessa solo il lato economico della questione).

Una volta trovato un accordo si aspetta che la cagnolina vada in calore,ai primi giorni di calore si contatta l’allevatore e si va a fare la monta quando il nostro veterinario ci dirà che la cagnolina è fertile e può essere accoppiata. E’ sempre la femmina cha va nel territorio del maschio e mai viceversa.

Ora l’allevatore proprietario dello stallone può chiedere di essere pagato per la monta oppure può chiedere la prima scelta sui cuccioli che nasceranno. Se non volete pagare ma dare un cucciolo dovete dichiararlo subito e l’allevatore deve essere d’accordo. In caso di pagamento questo va fatto al momento stesso della monta e l’allevatore dovrà consegnarvi anche copia del pedigree del suo maschio e il modello A per la richiesta di iscrizione della futura cucciolata all’enci,firmata e compilata per quanto riguarda la sua parte(sarà comunque sua cura erudirvi su come funziona tutta la documentazione, quando e come va presentata e tutto il resto). Altrimenti,se si è deciso per il cucciolo,questa pratica può anche essere fatta successivamente.

Qualora la cagnolina non rimanesse incinta avrete diritto ad un altro tentativo al calore successivo,ovviamente solo dopo aver presentato regolare certificato del medico veterinario che dichiara ilo stato di non gravidanza. Se però la cagnolina rimane incinta,i cuccioli nascono ma muoiono per vostra incuria nei giorni successivi il proprietario del maschio non vi deve nulla.

Se tutto è andato a buon fine dopo 58-60 giorni nasceranno i vostri cuccioli di cavalier king!anche in questo caso se vi siete rivolti ad un allevatore questo avrà piacere nel seguirvi per tutti i 60 giorni della gestazione,esservi di supporto durante il parto e aiutarvi nella gestione della cucciolata consigliandovi su come sistemare la cagnolina per il parto e come gestire la cucciolata per i 60-70 giorni in cui i piccoli saranno a casa vostra prima di essere ceduti.

Se si è deciso di dare un cucciolo come pagamento questo verrà consegnato all’allevatore a 60 giorni,con le prime vaccinazioni eseguite e con il microchip.

Fare una cucciolata è un investimento economico, ma anche di tempo, notevole. Dobbiamo essere certi di quello che facciamo e farlo con coscienza. Potrebbero nascere 4 cuccioli perfetti,potrebbero nascerne due come potrebbe volerci un taglio cesareo,i cuccioli potrebbero morire e la madre potrebbe non avere il latte. Sono molte le complicazioni a cui potremo andare incontro e dobbiamo essere preparati e metterle in conto. Potremo trovarci ad aver speso 1500 euro tra monta e parto cesareo e certificazioni e non avere nemmeno un cucciolo. Anche se tutto dovesse andare bene dobbiamo considerare che la cucciolata va mantenuta e i cuccioli vanno dati con molti trattamenti sanitari effettuati che hanno anch’essi un costo…Quindi se credete di fare una cucciolata per guadagnarci sopra..beh signori miei mi dispiace deludervi ma il guadagno sarà piuttosto misero rispetto alle tante ore investite. Purtroppo nel Cavalier King le cucciolate numerose sono rarissime mentre è molto frequente trovarsi con due cuccioli o dover ricorrere a un cesareo se non esperti. Insomma se decidete per tale passo siate pronti ad affrontare un grande impegno ma senza dubbio anche un immensa gioia!

Quando il “cavalier King”non vuole uscire di casa

 

 

 

Amici ho letto questo articolo di Valeria Rossi sull’argomento(ovviamente parla di cani in generale) e siccome non avrei saputo scriverlo meglio ve lo ripropongo perché è un tema ricorrente nei cuccioli di Cavalier kIng!;-)

 

di VALERIA ROSSI – A noi sembra stranissimo: invece di essere felice come una pasqua quando lo portiamo a passeggio, il cucciolo (e a volte il cane adulto) si impunta, si pianta, si rifiuta di camminare… per poi partire invece a trecento all’ora se torniamo in direzione di casa.
La cosa ci manda solitamente fuori di testa, perché è davvero seccante.
Ci ripetono tutti continuamente che il cane deve uscire, che ha bisogno di passeggiare, che deve socializzare e vedere il mondo… e lui si rifiuta di farlo! Sono tutti matti quelli che ci dicono queste cose, oppure è matto lui?
Nè l’una, né l’altra cosa.
Se il cane rifiuta di uscire i casi possono essere soltanto due:
a) ha appreso una routine, un pattern comportamentale, un’abitudine – chiamatela come volete – che non intende cambiare perché si è assuefatto a quella e ci si trova bene;
b) ha paura del mondo esterno.
Molto spesso, in realtà, i due fattori concorrono e si sovrappongono: per esempio nei cuccioli con veterinari allarmisti, che impongono ai proprietari di “non farli uscire finché non hanno finito le vaccinazioni”. Il che non ha molto senso neppure dal punto di vista sanitario, ma è proprio deleterio da quello comportamentale.
“Finire le vaccinazioni” significa rimanere trincerati in casa almeno per tre mesi, se non quattro (dipende dal protocollo usato da vet): ovvero, “bruciarsi” proprio il periodo ideale per la socializzazione.
Ricordiamo ancora una volta che dopo una settimana circa dalla prima vaccinazione il cucciolo è coperto dagli anticorpi: i richiami servono soprattutto a prolungare l’azione del vaccino, non a potenziarla. O meglio: un po’ di potenziamento esiste, ma è minimo e non è certamente quello a fare la differenza.

Certamente nessun cucciolo – neppure dopo aver completato l’intero ciclo – andrebbe mai portato nell’equivalente canino dei peggiori bar di Caracas: non deve giocare con cani sconosciuti (che potrebbero non essere vaccinati), non deve frequentare altri cuccioli provenienti da negozi e cucciolifici (i cuccioli dell’Est sono i maggiori diffusori di virus letali: dispiace dirlo, perché anche loro dovrebbero socializzare, povere stelle… ma stategli alla larga se non volete rischiare che il vostro piccolo venga a contatto con ceppi di virus “stranieri”, contro i quali a volte neppure i normali vaccini sono efficaci: quindi chiedete sempre la provenienza dei cani con cui pensate di far giocare il vostro), non deve bazzicare fogne, discariche e altri graziosi posticini del genere, in cui potrebbero annidarsi i topi (che possono essere portatori di leptospirosi).
Ma in giro per la città, ci può andare; al campo di addestramento, dove i cani sono tutti sicuramente vaccinati e controllati, ci può andare. Insomma, con un minimo di precauzioni il cucciolo può, anzi deve uscire di casa dopo aver fatto il primo ciclo di vaccinazioni.
Se non esce, non socializza; se non socializza, avrà timore di tutto ciò che non conosce; se avrà timore di ciò che non conosce, non vorrà più uscire di casa perché solo lì pensa di potersi sentire al sicuro… ed ecco che si rientrerà nel caso b).

A volte, però, il cane rifiuta di uscire non perché sia impaurito dal mondo, ma solo perché sta troppo bene in casa sua: perché i cani sono abitudinari, molto abitudinari, ed ogni variazione delle proprie routine viene vista come una grossa seccatura.
L’adulto che rifiuta di allontanarsi da casa, comunque, è quasi sempre solo impaurito: succede soprattutto ai cani che provengono da canili e rifugi, per i quali il mondo è un enorme mistero che non hanno nessuna voglia di scoprire.
D’altro canto, sono vissuti per anni in un unico ambiente nel quale si sentivano sicuri: ora ne sono stati estratti (a viva forza, dal loro punto di vista) e all’inizio questo per loro è stato uno choc, ma per fortuna hanno scoperto di essere finiti in un nuovo ambiente protetto e sicuro. Ora… va bene così, grazie! Non ritengono di avere alcun bisogno di visitarne altri.
Chi ha letto o visto “Le ali della libertà” ricorderà sicuramente la figura del vecchio Brooks, il detenuto che si uccide quando gli viene concessa la liberà condizionata, perché non riesce ad affrontare il mondo fuori dalla prigione in cui è vissuto per tantissimi anni. Le persone come lui vengono definite “istituzionalizzate”: e la stessa identica cosa succede ai cani. Dopo anni ed anni di canile, spesso sono letteralmente incapaci di adattarsi ad un mondo diverso: quindi rifiutano di affrontarlo, impuntandosi ogni volta che i loro umani si illudono di “portarli a divertirsi”.
Divertimento? Macchè!  Per loro, uscire dal porto sicuro rappresentato dalla casa è un vero e proprio trauma.

Che fare, per risolvere questo problema?
Innanzitutto mettersi il cuore in pace e armarsi di infinita pazienza, perché in alcuni casi ne servirà veramente tanta. Meno col cucciolo: lui, solitamente, supera l’impasse in pochi giorni.
Ma un adulto può impiegare anche diversi mesi… e non bisogna mollare. Se abbiamo scelto di “salvare” un cane dal canile, sicuramente vogliamo dargli una vita piena, piacevole, ricca: altrimenti tanto valeva lasciarlo dove stava.
Ma tra tenerlo chiuso in casa e lasciarlo in canile… non è che ci sia tutta ‘sta differenza.
Sì, certo, mangerà meglio, sarà curato meglio e prenderà più coccole: ma la vita non è fatta solo di queste cose. La vita è fatta di esperienze.
Se ci arrendiamo e non gli permettiamo di viverle, illudendoci che lui “sia più felice così” (la più classica delle scuse che troviamo con noi stessi quando non riusciamo ad ottenere risultati concreti), l’avremo “salvato” solo per metà.
Quindi, imperativo numero uno: non arrendersi (e non raccontarsi le favolette da soli). E’ vero che alcuni casi sono davvero irrisolvibili (ne parleremo tra poco), ma prima di mollare bisogna provare con tutte le proprie forze e con tutti i possibili mezzi, perché riuscire a superare il blocco significa scoprire un cane completamente nuovo e infinitamente più felice.

I passi da compiere sono i seguenti:
a) prima di tutto, costruite un rapporto di stima e di fiducia: se non c’è questo, non si va da nessuna parte:
b) soprattutto con cuccioli e cani giovani, cercare l’”esca” più interessante del mondo, con la quale provare ad invogliarli a seguirvi nel mondo esterno. Cibo, se il cane è molto goloso (e se non lo è… un giorno di digiuno non uccide nessuno, ma può rendere più allettante l’idea di uscire per ottenere la pappa); gioco, se ama follemente un giocattolo; un altro cane, se ha molta confidenza e si fida di lui. In ogni caso, state attenti a non rinforzare le manifestazioni di timore/cocciutaggine e affini. Accarezzare il cane quando si impunta può significare, per lui, “l’umano è contento se mi pianto”. Invogliatelo, adescatelo, sussurrategli paroline invitanti… ma premiatelo SOLO quando ha smesso di fare resistenza, e mai mentre la sta facendo.
A volte, purtroppo, nulla di questo funziona (perché i cani hanno la testa mooolto dura, quando vogliono).
E allora, semplicemente…
c) si passa a maniere meno gentili e più decise. Non proprio “forti” e sicuramente non “violente” (MAI, per nessun motivo al mondo, perdere la pazienza con un cane che è già sotto stress!), ma decise sì.
Non vuoi camminare sulle tue gambe? Ti prendo in braccio e ti porto fuori di peso.
Pesi cinquanta chili e non posso prenderti in braccio? Allora ti tiro, dolcemente e senza farti alcun male, ma perdiana vieni con me, perché io ti porto in posti bellissimi a fare cose piacevolissime.
Attenzione: la seconda parte della frase è fondamentale.
Forzare un cane timido a uscire per poi portarlo dal veterinario o dal toelettatore è il modo migliore per convincerlo che faceva benissimo a fare resistenza.
Quando si costringe il cane a mettere il naso fuori di casa, questo naso dovrà percepire profumi deliziosi: quelli di un grande prato su cui correre, quelli di adorabili cagnette con cui fare amicizia e così via.

All’inizio ci si potrà anche accontentare di qualche passo, magari timido e con la coda tra le gambe: ma non si deve mai pensare “ecco, guarda com’è impaurito, poverino, guarda che faccia fa… io lo riporto in casa! Perché devo tormentarlo costringendolo a fare qualcosa che odia?”.
Non si deve cedere a questa tentazione, perché in realtà il cane lo “tormentiamo” solo per fargli superare lo stress iniziale (che è, tutto sommato, assai relativo: dopotutto non gli succede niente di male!) e per fargli scoprire che il mondo è un posto bellissimo, in cui ci si può giocare, fare nuove conoscenze, arricchire la propria vita.
Dopo poche “lezioni”, comunque, bisogna assolutamente portare il cane a divertirsi: altrimenti lui penserà che il gioco non vale la candela.
Che gusto c’è a superare il timore di uscire, per poi fare soltanto il giro dell’isolato al guinzaglio? Sai che gusto!
Se portarselo “a traino” troppo a lungo diventa improponibile, limitatevi a farlo arrivare fino alla macchina, caricatelo e andate nel posto più piacevole che vi viene in mente (e se ha paura anche dell’auto, pazienza: supererà anche questa, perché neppure in macchina gli succederà niente di male… e il cane non è uno stupido: se ne rende conto benissimo).
Se non avete prati e/o boschi nelle vicinanze, o se pensate di non poterlo liberare dal guinzaglio perché temete che possa fuggire, la soluzione ideale è il campo di addestramento, recintato e quindi sicuro.
Per le prime volte non si dovrà tenere alcuna lezione, ma soltanto liberare il cane – e, se è amichevole con i suoi simili, farlo giocare con qualche amico (meglio se di sesso opposto).
Dopo le prime uscite, però, provate a farlo lavorare un po’ (sempre giocando, ovviamente): resterete stupiti scoprendo che a moltissimi cani questo piace ancor più che gironzolare liberi.
La stragrande maggioranza dei soggetti – siano essi cuccioli mal socializzati, adulti “istituzionalizzati” o semplici cani viziati – è in grado di superare il timore del mondo esterno: e dopo un po’ di tempo (a volte dopo molto tempo, lo ripeto, se si tratta di un adulto o di un anziano) forse vedrete che il cane comincia a tirare per uscire e non per rientrare.
A quel punto sarete entrambi molto, ma molto più felici, e vi renderete conto (entrambi!) che valeva le pena di fare tutta quella fatica.

In un solo caso è consentito arrendersi: quando si tratta di cani molto anziani che hanno passato gran parte della loro vita in canile. Quelli realmente “istituzionalizzati”, insomma.
Se dopo cinque-mesi di tentativi non si è ancora ottenuto il minimo risultato, il caso è probabilmente senza speranza.
So già che mi farò maledire da millemila volontari per questo… ma in realtà io penso che i cani istituzionalizzati (e sia chiaro che non sto dicendo “tutti i cani anziani”: sto dicendo soltanto “quelli istituzionalizzati”. Non sono assolutamente sinonimi!) non dovrebbero neppure essere messi in adozione, perché per loro è meglio rimanere dove stanno, visto che solo lì si sentono al sicuro.
Se però ve lo siete preso, un cane così, e se dopo diversi mesi non avete ottenuto alcun miglioramento… allora cercate di dargli una vita sufficientemente dignitosa tra le mura di casa e rinunciate all’idea di ottenere di più.
Sei/sette mesi, per quella che è la mia esperienza, è il tempo limite per i cani che hanno più di dieci anni.
Con quelli più giovani di così, al contrario, personalmente suggerisco di insistere anche per più di un anno, perché ho visto arrivare risultati davvero eclatanti anche dopo tempi così lunghi (e dopo che gli umani avevano perso ogni speranza).
Ricordiamo che tutti i cani sono animali pieni di risorse: e se si ha abbastanza pazienza, in un modo o nell’altro riusciranno a tirarle fuori. I casi in cui si può alzare bandiera bianca sono davvero rarissimi… mentre molti, troppi umani la alzano molto prima di quanto sarebbe lecito, pensando di farlo per amore del cane e privandolo, invece, di gran parte di ciò che rende la vita degna di essere vissuta.

 

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