
Il cucciolo di Cavalier King e l’Inverno
Buongiorno a tutti amici!
L’inverno è ormai arrivato e per chi è alla prima esperienza con un cucciolo può essere difficile regolarsi con le temperature. Quando il nostro Cavalier sarà adulto e avrà tutto il suo bel pelo la questione sarà indubbiamente più semplice! Ora il vostro Cavalier king è piccolo, se ha sui due-tre mesi a breve perderà tutto il pelo da “cucciolo”e rimarrà per diversi mesi con un pelo molto raso, lungo solo sulle orecchie e sulla coda. Le nostre case inoltre sono spesso fin troppo calde, se poi ci mettiamo che loro gradiranno stare attaccati al termosifone o imbraccio a noi ecco che il pericolo numero uno diventerà lo sbalzo di temperatura!
Per questo motivo,esclusivamente per il primo inverno che passeremo con il nostro cucciolo, consigliamo di mettere un maglioncino prima di farlo uscire. Questo terrà caldo il nostro Cavalier diminuendo la possibilità di raffreddori,tosse, influenze varie. Per le giornate molto piovose possiamo utilizzare anche un impermeabile, ma di solito il cane difficilmente esce e riesce a fare i suoi bisogni con la pioggia! Converrà comunque attendere che smetta di piovere.
Altra accortezza invernale è quella di fare il bagnetto al nostro cucciolo la sera,quando non deve più uscire di casa per la passeggiata. Quando lo lavate state attenti ad asciugare bene anche l’intero delle orecchie così da evitare otiti.
Se durante la passeggiata si è bagnato molto al vostro rientro asciugatelo bene con un asciugamano e il phon, specie la zona della pancia.
Tenete corto il pelo delle zampe e quello della zona dei genitali,sarà molto più semplice tenerlo pulito.
Evitiamo scarpette varie perché per i cani sono solo una terribile tortura!!
Se andate sulla neve il Cavalier king può venire benissimo con voi, abbiate però tre accortezze:un bel cappottino pesante, del grasso per i polpastrelli( lo trovate nei negozi di animali)che potrebbero bruciarsi con il freddo della neve. Inoltre non tenete mai il cane legato e fermo sotto la neve, se corre gioca e si muove non rischierà assolutamente nulla!
Poche regole quindi e anche molto semplici!Il Cavalier king è un cagnolino robusto anche in questo e ci permette di vivere serenamente tutte le stagione!
Il colpo di calore nel Cavalier King
IL COLPO DI CALORE:
Ragazzi/e con il cado di questi giorni mi è venuto in mente di non avere mai scritto nulla sul colpo di calore. E’ invece un argomento importante!Durante la stagione calda dobbiamo fare attenzione al colpo di calore, malessere di solito più frequente nelle razze di tipo brachicefale es:(Boxer Bulldog Francese, Bulldog Inglese, Carlino),sebbene possa verificarsi in cani di qualsiasi razza qualora vengano esposti a temperature ambientali elevate.
L’aumento della temperatura corporea crea gravi alterazioni dell’omeostasi dell’organismo che possono essere letali come: disidratazione, shock, coagulazione intravasale disseminata. Una volta individuati i sintomi del colpo di calore, rimane pochissimo tempo per intervenire, i questi minuti preziosi si possono evitare gravi conseguenze e addirittura la morte.
I cani a differenza di noi esseri umani non sudano attraverso la pelle, ma manifestano la sensazione di caldo ansimando e sudando dai piedi e dal naso. Se un cane non riesce ad espellere efficacemente il calore, la temperatura interna del corpo comincia a salire e una volta raggiunto il limite della temperatura corporea, i danni agli organi ed al sistema cellulare del corpo possono diventare irreversibili. Sfortunatamente, molti cani sono vittime di colpo di calore anche quando si sarebbe potuto evitare. Imparare a riconoscere i sintomi del colpo di calore vi aiuterà ad evitare che questo
succeda al vostro cane.
I sintomi del colpo di calore
- Il cane ansima affannosamente.
- Aumento della temperatura rettale.
- Le mucose di gola e bocca sono secche.
- Le gengive sono di un colore rosso scuro.
- La saliva è densa.
- Il cane è in posizione supina e non vuole o non riesce ad alzarsi.
- Il cane sviene e perde coscienza.
- Vertigini o disorientamento.
Come agire in caso di sospetto di un colpo di calore.
- Se avete anche il minimo sospetto che il vostro cane stia subendo un colpo di calore, è importante e necessario intervenire immediatamente. Per prima cosa, allontanate il cane da fonti di calore e ponetelo al riparo dal sole immediatamente.
- Iniziate a raffreddare il corpo del vostro cane mettendo degli stracci bagnati freschi in particolare alle zampe e intorno alla testa.
- Non fate MAI uso di ghiaccio o acqua molto fredda. Il freddo estremo può causare il restringimento dei vasi sanguigni e quindi l’ipotermia.
- date al vostro cane acqua fresca, ma non forzatelo a berla.
- Avvertite o recatevi immediatamente dal vostro veterinario, anche se il vostro animale dimostri evidenti segni di miglioramento, poiché potrebbero esserci danni interni non evidenti ad occhio nudo, quindi un esame completo è sempre necessario.
Come comportarsi per prevenire il colpo di calore:
- Non lasciate mai il vostro cane da solo in macchina in una giornata calda, indipendentemente dal fatto che i finestrini siano aperti o meno. Anche quando fuori la temperatura non è molto alta, all’interno della vettura si crea l’effetto forno: la temperatura può salire a livelli pericolosamente alti in pochi minuti.
- Evitare l’esercizio fisico intenso nei giorni caldi o comunque cercate zone d’ombra.
- Mettete sempre a disposizione del vostro cane acqua fresca in ogni momento della giornata.
- Come già detto alcuni cani sono più sensibili al calore, in particolare i cani obesi e le razze brachicefale.
- Usate estrema cautela quando questi cani sono esposti al calore.
Se trattato con sufficiente anticipo molti cani possono riprendersi completamente dal colpo di calore. Altri invece meno fortunati subiscono danni permanenti agli organi e richiedono trattamenti farmacologici per tutta la vita.
Purtroppo, molti cani non sopravvivono al colpo di calore.
Mi raccomando,usate sempre il vostro buon senso!
(da un articolo dell’Ambulatorio veterinario vigna murata)
Olio di Salmone per la la cura della pelle e del pelo del nostro cane
Grazie a una chiacchierata con i nostri veterinari abbiamo scoperto questo nuovo integratore e abbiamo iniziato a darlo sia ai nostri cani che ai nostri gatti. I miglioramenti si vedono, ma considerate che al momento non avevamo nessuno dei nostri Cavalier con problemi di forfora o pelo secco e spento. Secondo me i risultati sono maggiormente apprezzabili in quel tipo di situazione. Ma cosa fa l’olio di salmone?
Se il vostro cagnolino o gattino si gratta spesso, ha la forfora, oppure un pelo crespo e poco luminoso forse potrebbe aver bisogno di un integratore a base di Omega 3 e Omega 6, acidi grassi contenuti in alcuni pesci, fondamentali per l’organismo e il nutrimento del pelo e della cute.
Fate attenzione che l’olio di salmone che acquistate sia da salmoni selvatici.Gli Omega contenuti nel salmone selvatico, vengono utilizzati dal corpo immediatamente portando a reali benefici per la salute del cane.
Già dalle prime settimane noterete miglioramenti sostanziali nel manto del vostro cane. Il pelo sarà più lucido e soffice. Somministrare l’integratore al vostro cane non sarà difficile. L’olio di salmone è appetibile, occorre aggiungerne la giusta dose nella ciotola insieme al pasto del vostro cagnolino.
Così come lo è per l’uomo, il pesce è un alimento molto importante nell’alimentazione di un cane. Per abituare il vostro cucciolo alla giusta dose, cominciate “facendogliene assaggiare un pochino”, insaporendo dapprima piccole porzioni di cibo, poi quantità sempre maggiori. In questo modo, anche il cane più schizzinoso, si abituerà presto al sapore di pesce.
L’olio di salmone selvatico, oltre ad eliminare la forfora e a migliorare la salute del pelo, porta beneficio al cuore e aiuta le difese immunitarie.
Specialmente nei soggetti anziani previene i problemi articolari e cardiaci tipici dell’invecchiamento. Favorisce la buona circolazione e ridona vitalità all’animale nei periodi di maggiore apatia.
Quando scegliete l’olio di salmone selvatico verificate sempre che sia di marche certificate e, affinché venga facilmente digerito, controllate che abbia una percentuale bassa di acidi grassi saturi. Se l’olio di pesce è di bassa qualità, può essere contaminato da sostanze inquinanti ed essere nocivo per la salute del cane.
A volte bastano soltanto piccole premure per rendere migliore la vita del nostro fedele amico…
Quando ignorare il comportamento sbagliato del proprio cane è di aiuto e quando no!
Questo articolo avrei voluto scriverlo io, ma lo ha fatto talmente bene Fabiana Buonumore che faccio prima e meglio a proporvi direttamente il suo!Questa è una problematica che sento fin troppo spesso causa la possibilità che viene data a chiunque di dire la sua sull’argomento(i leoni da tastiera orami sono ovunque). Di fatto oggi giorno basta pagare una certa cifra(in alcuni casi davvero irrisoria)per avere un pezzo di carta e poter andare in giro a dire di essere educatori o addestratori cinofili, avendo avuto, bene che va, un cane in tutta la propria vita e magari anche male educato…e da questo modo di fare negli ultimi anni sta nascendo ben più di un problema!Buona lettura!!
di FABIANA BUONCUORE – Tra gli educatori/addestratori “freschi di accademia”, che magari non avevano mai respirato cinofilia prima di frequentare il corso, è molto diffusa l’abitudine di adottare un singolo metodo, universale, e tentare di applicare quel modello a qualsiasi cane, convincendosi poi che i cani che non rispondono a determinate tecniche sono quelli difficili, irrecuperabili, da cui non si può cavar nulla.
Errore nell’errore è, poi, imparare una tecnica utile solo in determinate circostanze, vedere che funziona e convincersi che sia applicabile non solo a tutti i cani, ma anche a tutte le altre circostanze. In questo caso specifico parlo di un consiglio che ho sentito ripetere un’infinità di volte, sui social o dal vivo: ovvero l’ignorare il cane quando si comporta male.
Ecco perché ho sentito la necessità di fare chiarezza in merito: sono sempre di più le persone che pensano (o forse sperano) che questo semplicissimo metodo sia la risposta magica a tutti i problemi comportamentali.
Innanzitutto, vediamo prima quando e perché questo metodo funziona, perché è davvero una tattica semplice da applicare e che risolve molti problemini comportamentali diffusi.
Il cane che salta addosso alle persone, che abbaia insistentemente quando è chiuso in trasportino e vuole raggiungerci, che ci porta ossessivamente la ciotola per mangiare, o la corda per giocare al tira e molla, sono gli esempi più comuni. Che cosa hanno in comune? Sono tutte richieste di attenzioni, anzi, pretese, per cui il cane la ragiona pressappoco così: “voglio quella cosa e me la prendo”, dove “quella cosa” sono appunto carezze, contatto, cibo, gioco.
In questi casi “ignorare” è sicuramente meglio di rimproverare, perchè per il cane anche il rimproverò sarà un’attenzione ricevuta, ovvero quello che stava cercando: avrete sicuramente notato che un cane che vi salta addosso, a cui magari dite “no, no” spingendolo via, difficilmente cessa il comportamento. Così come il cane che sta abbaiando per ricevere attenzione, se gli si “urla contro” (“silenzio! zitto! PIANTALA!”) sarà ben contento di aver ottenuto quello che voleva e magari abbaierà ancora più forte.
Siccome però, per quanto il termine “gerarchia” sia diventato una parolaccia in moltissime scuole, quasitutti gli addetti ai lavori concordano sul fatto che il cane non dovrebbe pretendere ed ottenere tutto ciò che gli pare se il suo umano non è d’accordo, chiaramente la scelta migliore è, in questi casi, ignorare il comportamento del cane: per natura, infatti, il cane tende ad andare a “risparmio energetico” come tutti i predatori, per cui ogni comportamento che procura un vantaggio di qualche tipo, anche solo una volta su cinque, tenderà ad essere riproposto nella speranza di ottenere ancora quel vantaggio. (Una curiosità: la sequenza di caccia è, invece, l’unico comportamento che in natura il cane ripeterà all’infinito anche se fallisce sempre, trovando autogratificante la caccia stessa, e non solo l’obiettivo finale. Questo è uno stratagemma adottato da Madre Natura per far sì che il predatore non smetta mai di procacciarsi il cibo, altrimenti dopo i primi fallimenti morirebbe di fame desistendo.)
Ecco perché serve sempre la massima coerenza da parte di tutta la famiglia: il cane mi salta addosso per avere attenzioni? Se io divento una statua di sale, lo ignoro, gli do le spalle ogni volta che ci prova, prima o poi si fermerà un attimo a terra in attesa di capire come mai non riesce a ottenere cosa vuole; a quel punto lo premierò abbassandomi a riempirlo di coccole e attenzioni, così che capisca che le può ricevere solo se sta tranquillo con le zampe a terra.
Se però io faccio questo esercizio ogni giorno quando rientro in casa per non sporcarmi i vestiti, ma non quando rientro dopo un po’ di giardinaggio perché tanto ho i vestiti già sporchi, il mio cane non capirà la differenza, per cui imparerà che almeno una volta ogni tanto il suo saltare addosso produce un risultato, e per lui sarà molto più difficile eliminare il comportamento.
Lo stesso vale per l’abbaio in trasportino, per il quale ignorare il cane significa non solo non aprirgli lo sportello, ma anche non avvicinarci al trasportino finché il cane non avrà cessato l’abbaio, per poi agire quando si calma (anche se qui starebbe a noi giungere a chiudere il cane in gabbia per gradi, e non da un giorno all’altro, facendogli conoscere il trasportino un po’ per volta con un’abituazione graduale, in modo da ridurre al minimo la possibilità che il cane, una volta rinchiuso, si metta ad abbaiare disperato); anche sulla richiesta di cibo e gioco possiamo agire così, ignorando l’atteggiamento insistente per poi concedere la risorsa desiderata quando il cane ha rinunciato, meglio se chiedendogli prima di fare un lavoro (basta un banalissimo “seduto” o “terra”). Sull’acqua, invece, è difficile che il cane pretenda per capriccio, per cui personalmente accontento sempre i miei cani che “chiedono di bere” facendo rumore con la ciotola o mettendoci la zampa dentro.
Insomma, in sintesi: il cane vuole qualcosa DA NOI, e per ottenerla mette in atto comportamenti indesiderati? Noi siamo la fonte del desiderio, per cui ignorare l’atteggiamento del cane ci dà il potere di farlo estinguere spontaneamente.
Quando, allora, ignorare il cane non solo non serve, ma diventa addirittura controproducente?
In tutte quelle circostanze nelle quali, ahimé, il cane sta facendo qualcosa che lo gratifica fortemente e per la quale non gliene può fregar di meno di noi, in quel preciso momento. Sì, ci ama, sì, ci adora, ma quella cosa lì è talmente figa che in quel momento gli sta benissimo farla senza ricercare la nostra approvazione.
Qualche esempio?
Masticare il tappeto/le scarpe da trecento euro/il sacco della spazzatura è divertente.
Scavare in giardino o nei vasi è divertente.
Rubare il cibo dal frigo o dalla dispensa rimasti aperti è divertente.
Morderci le mani è divertente.
In tutti questi casi potrete ignorare il cane e disapprovarlo fortemente quanto volete, ma lui continuerà bellamente a divertirsi facendo ciò che lo sta già gratificando, e non gliene importerà proprio nulla della vostra attenzione in quel momento, semplicemente perché non è ciò che sta cercando di ottenere.
In questi casi, per quanto la cosa possa farvi inorridire, bisogna intervenire con una punizione. Per i cani più sensibili la punizione non deve essere necessariamente fisica: basta un “no!”, se il cane lo conosce, o comunque un urlaccio, e questo capirà immediatamente.
Se invece abbiamo un cane di maggiore tempra possiamo addirittura sbilanciarci in una punizione fisica: alcuni preferiscono il giornale arrotolato, perché fa rumore e non fa male; io, sarà che ho un tipo di cane che si gira, ti strappa di mano il giornale, lo fa a coriandoli e poi riprende la sua opera di distruzione, sono più per il sano, vecchio “pattone sul sedere”.
Rapido e in realtà quasi indolore (totalmente indolore nel caso di alcune tipologie canine), ha più che altro un impatto emotivo sul cane, che in quel momento vi legge la vostra disapprovazione (che volete farci, a volte guardarlo storto non basta) e capisce che “quella cosa lì”, per quanto divertente, non piace alla mamma/al papà.
Punizione molto più subdola è invece l’isolamento sociale: prendere il cane e chiuderlo in una stanza da solo ci sembrerà una punizione non-violenta e pertanto decisamente preferibile al “barbaro pattone”, ma è in realtà molto più insidiosa, perché per il cane è mille volte peggio essere escluso dal branco che prendersi un colpetto su una chiappa (pensate a quante craniate dà nel corso della sua vita al termosifone per raccogliere la pallina che vi è finita sotto, uscendone senza fare una piega, e capirete quanto sia diversa l’idea del dolore che ha il cane rispetto alla nostra).
L’isolamento sociale personalmente l’ho usato in pochissime occasioni: quando i miei cani si sono menati tra loro e quando hanno cercato di suicidarsi in qualche modo, attuando comportamenti pericolosi per loro stessi.
È una punizione brutta-brutta, che serve a punire i reati più gravi. A meno che non abbiate un chow chow, un maremmano o altri cani con la stessa socialità di un paracarro: in tal caso l’isolamento sociale è quasi un premio.
Ma con cani di quel calibro qualsiasi punizione ha poco valore, proprio perché dell’approvazione di mamma/papà, a loro, non frega un benemerito cavolo.
Tornando a noi, in sintesi: ignorare il cane che si comporta nel modo sbagliato serve solo se quell’atteggiamento vuole stimolarci ad elargire al cane una risorsa (che può anche consistere in semplici attenzioni); non funzionerà, invece, sui comportamenti autogratificanti.
Alimentazione:Cosa fare quando il nostro Cavalier King non vuole più le sue crocchette?
Torniamo sul discorso alimentazione perché è il maggior cruccio per molti di voi. Per molti allo scoccare del sesto mese di vita del nostro Cavalier King inizia uno sciopero della fame che mette a dura prova i nervi di noi poveri proprietari!C’è da dire che ciò avviene molto spesso perché il cane ha assaggiato qualcosa di molto più gustoso delle sue monotone crocchette e quindi prova a vedere se il suo padrone si muove a compassione e gli da qualcosa di più interessante del suo cibo…in alcuni casi funziona e quindi il cane continua con la sua strategia rimediando bocconcini deliziosi qua e là. Oppure capisce che no è aria e si rassegna al suo pasto.
Ma non è sempre così,molti cani anche levando qualsiasi altro tipo di spuntino continuano a non mangiare,stanno anche una settimana senza toccare le proprie crocchette o a malapena ne sgranocchiano qualcuna giusto per non morire di fame,con il risultato che crescono rachitici,con zampetta fini e sempre magrolini. Per questo non si può ignorare il problema e bisogna andare a fondo…Come detto tante volte qui sul nostro sito e nella pagina fb le crocchette industriali non possono di certo essere un alimento eccezionale(sono industriali e innaturali)in più la stragrande maggioranza ha come ingrediente principale la carne di pollo. Il pollo,lo sappiamo tutti,è l’animale più bombardato di antibiotici e di certo gli scarti che vengono usati per le crocchette di cane non sono scarti di polli ruspanti né biologici. Moltissimi cani diventano quindi intolleranti a questo ingrediente(quando proposto tutti i santi giorni della loro vita),sviluppano allergie e possono arrivare a grattarsi freneticamente senza motivo. Molti altri cani sviluppano invece allergie alle farine contenute nelle crocchette,un po’ come noi esseri umani che stiamo diventano sempre di più intolleranti alla comune farina perché troppo raffinata. E su questo punto ci lasciano poca scelta,se il cane sviluppa allergie alla farine non si può far altro che passare a un alimentazione umida o casalinga perché non esiste crocchetta che non le contenga.
Abbiamo comunque riscontrato che molto spesso è sufficiente cambiare tipo di crocchetta,per tipo di crocchetta intendo trovarne senza pollo tanto per cominciare!Moltissimi cani riprendono a mangiare e smettono di grattarsi e avere feci molle. Ci sono molte linee che offrono prodotti a base di agnello,coniglio,pesce e così via basta scegliere e iniziare un cambio graduale.
Resta inteso che l’alimentazione industriale,anche la più cara,non sarà mai sana per il vostro cane proprio perché industriale. Il vostro cane dopo un po’ potrebbe non volerne più sapere perché la avverte troppo nociva. So che in un epoca dove tutti vi consigliano le crocchette sentire qualcuno che non lo fa può suonare strano,ma il cancro è la malattie del secolo anche per i cani e la prima causa,come peR noi umani,rimane sempre l’alimentazione.
Per questo vi dico,se avete dieci minuti la sera cucinate al vostro cane,risparmierete soldi di crocchette e di spese veterinarie e avrete molte più possibilità di far arrivare alla vecchiaia il vostro cagnolino!
Tutte le strutture in Italia che accolgono anche i nostri Cavalier King!
Una raccolta di spiagge e varie strutture dove accettano i nostri amici a 4 zampe quindi Cavalier King e non solo. Tutte strutture segnalate da nostri amici e clienti. Se avete una struttura da aggiungere scriveteci e verrà aggiunta!
ISOLA d’ELBA
http://www.infoelba.it/isola-d…/spiagge/spiagge-per-cani/
Serra Numana (AN)
Si trova dopo tutte le strutture balneari direzione sud. È una spiaggia http://www.hotelolivi.com/
TOSCANA:
Pelago, cittadina alle porte di Firenze
http://www.theflorencehills.com/?lang=it
Bagno baia di Maui: Lido di Spina prov Ferrara i cani sono i benvenuti
dog beach di Donoratico ISLAMORADA dog beach , via Faa di Bruno, Pontesasso di FAno (PU) – tel. 347 1872521
CENTRO VACANZE TOSCANE – CAMPING HOTEL RESIDENCE…
gorette.it|Di InterMEDIA Communications – Pontassieve (FIRENZE) ITALIA – Tel.: (+39) 0558314721
Park Albatros, San Vincenzo http://www.ecvacanze.it/…/camping-village/park-albatros/
Camping al Mare in Toscana, San Vincenzo | Park Albatros
Le Marze-Marina di Grosseto (Gr): da Marina di Gr prendere direzione Castiglione della Pescaia, poco dopo trovate le indicazioni per il bagno Fuorirotta a sx, nella pineta, ma il parcheggio rimane sulla destra,di lá dalla strada.
MARCHE:
AnimaLido-Fano: uscire da Fano direzione Pesaro, come riferimento cercare sulla destra ristorante “Tano”, parcheggiare lì in zona e camminare a piedi lungo la pista ciclabile.Dopo l’ultimo bagno Chalet (o Chalet del mar) trovate la dog beach.
LAGO DI GARDA. Hotel Bellerive struttura bellissima dove il cane va ovunque al ristorante, in piscina, la migliore struttura mai trovata! In più poco distane dopo la spiaggia libera c’è un bagno attrezzato che accetta i cani
civitanova marche. In provincia di macerata nel lungomare nord ” balneare da Gigetta “
Campeggio dog friendly località Gorette Marina di Cecina, a 500 metri usciti dal campeggio sulla destra passando per una meravigliosa pineta si trova una dog beach non attrezzata ma nelle immediate vicinanze c’è un bagno munito di ristorante bar bagni pubblici etc… http://www.gorette.it/
http://www.casaoliva.it
Immersa nel verde della campagna marchigiana e accarezzata dal fiume MetauroSPAGNA: http://www.dailymail.co.uk/…/First-swimming-pool-just…
http://www.canjane.com
CIVITANOVA MARCHE da gigetta lungomare sud
CIVITANOVA Balneare da Gigetta lungomare nord civitanova marche.
SENIGALLIA :Campo x agility e bagno assicurato!!!…scoobydoobeach.it
Palombina(An) – bagno Tropical: ombrellone,2 lettini €18 e possibilità bagno per i cani in spazio delimitato da boe. Ponte Sasso – Marotta (Fano) c’é una spiaggia con ombrelloni e lettini. Io purtroppo non l’ho potuta frequestare con Bobo ma l’ho scoperta per caso oggi perché é praticamente davanti all’albergo dove sto passando qualche giorno di vacanza.RIMINI hotel regina Elena , ci siamo fatti un weekend con asia due anni fa! Anche nella spiaggia(dell’albergo) ci siamo trovati veramente bene!
VENETO:
BRUSSA di Caorle (VE) – Riserva naturale VALLE VECCHIA
Vallevecchia è un’area litoranea di bonifica in cui è stato attuato uno speciale intervento di riqualificazione ambientale.
http://www.spiaggiaairone.it/snoopy.htmlVENETO – BIBIONE (VE): Spiaggia di Pluto
http://www.laspiaggiadipluto.com/
http://www.dog-beach.it/
LAGO DI GARDA – BARDOLINO (VR)
http://www.campinglarocca.com/ – camping con bungalow,non possono accedere all’area piscina,ma possono andare nella spiaggetta fronte lago e pure fare il bagno
dog beach di san vincenzo LI …. Ottimo posto con 200mt di spiaggia 100 liberi e 100 con ombrelloni a pagamento. Ristoro per bipedi e quadrupedi, acqua corrente, possibilità di doccia per cani, possibilità di fare entrare i cani nel mare, natura da 10, presenza di cinofili e splendidi campeggi nelle vicinanze.
LAZIO:
ROMA: baubeach a Maccarese Via Praia a mare, 1 (Fiumicino).
LIGURIA:
Pluto Beach a Spotorno (Savona)
FRIULI:
LIGNANO SABBIADORO (UD): Doggy Beach
http://www.doggybeachlignano.com/index.php?lang=it
GRADO PINETA (GO): Spiaggia di Snoopy
SARDEGNA:
http://www.homeaway.it/…/spiagge…/spiagge-cani-sardegna
UMBRIA:
Todi (Monte Castello di Vibio) Agriturismo CAMPO AL VENTOCAMPO AL VENTO
http://www.campoalvento.it
EMILIA ROMAGNA:
http://www.homeaway.it/…/spiagge-cani-emilia-romagna
Spiagge Cani in Emilia Romagna 2014 | Al mare con il cane
SICILIA:
TRAPANI San Vito lo capo. Trapani. Spiaggia libera zona porto turistico.
MESSINA spiaggia di marinello in sicilia provincia di messina. È un posto incantevole la spiaggia è enorme e libera e i cani possono accedervi perche’ è parco naturale. Quindi massima liberta. Inoltre vicinissimo c’ è il beb volpe della morgana che accetta i cani senza nessun problema!
PUGLIA
SALENTO-PROV.LECCE: Eden del Salento (Marina di salve) http://www.edensalento.net/filosofia.html
FOLLONICA: accesso alle spiagge con guinzaglio e per alcune tipologie di cani la museruola.
http://www.homeaway.it/…/spiagge-cani/spiagge-cani-puglia
Spiagge per Cani in Puglia 2015 | Le Spiagge Dog-friendly in Puglia
CALABRIA
– SOVERATO: http://www.lesuberante.it/a-soverato-una-spiaggia-per…/
A Soverato una spiaggia per cani.
Il pericolo del forasacco nel Cavalier King
Arriva l’estate e con essa anche gli odiati forasacchi. Nel Cavalier King a causa del pelo lungo è facile che si possano infilare e creare danni.Per questo vi propongo questa lettura tratta dal sito samivet che spiega bene e in maniera molto semplificata cosa è un forasacco,quali danni può creare e come accorgersi se il nostro cane ne ha preso uno.
Cos’ è il forasacco? Con questo nome si indicano, comunemente, parti di dimensioni variabili da 1 a 3 centimetri, che si staccano dalle spighe seccate dal sole di varie specie vegetali della famiglia delle graminacee selvatiche (avena selvatica, orzo selvatico e altre). Ogni spiga è formata da decine di forasacchi, chiamati anche ariste, ciascuno dei quali ha la forma che ricorda una lancia dalla cui punta partono una fitta serie ispidi filamenti zigrinati.
I forasacchi rappresentano un serio pericolo per i nostri amici a quattro zampe, data la loro enorme diffusione non solo territoriale (dal prato in aperta campagna, all’aiuola sotto casa in città) ma anche temporale (si possono trovare da aprile a ottobre). Perché i forasacchi sono pericolosi? Una volta in contatto con una parte del corpo, il forasacco, grazie alla sua struttura, ha la capacità di penetrare nella pelle e risalire in profondità nei tessuti, senza che vi sia la possibilità che fuoriesca in maniera naturale. Proprio per questa inesorabile e profonda capacità di penetrazione favorita, tra l’altro, dai movimenti dell’animale, il forasacco è in grado di provocare in breve tempo seri problemi di salute.
Come ci accorgiamo se un forasacco è penetrato nel corpo del nostro cane? Partendo dal presupposto che qualsiasi zona del corpo dell’animale può venire in contatto con i forasacchi, vi sono parti vengono colpite più facilmente. A seconda della zona di ingresso del forasacco, il cane presenterà sintomi diversi:
•naso: l’atto naturale del fiutare, spesso con il naso a terra, espone il cane al pericolo di aspirare un forasacco. Se il vostro cane alza di scatto la testa e comincia una serie interminabile di starnuti, anche 10-15 di seguito e, a volte, così violenti da portarlo a sbattere il muso in terra, allora è quasi certo che si sia imbattuto in un forasacco. Spesso la narice di ingresso sanguina.
•orecchie: il cane scuote ripetutamente e violentemente la testa, struscia l’orecchio su pareti e pavimenti e si gratta nel tentativo di liberarsi dell’enorme fastidio
•zampe: in particolare la penetrazione si ha negli spazi interdigitali e nei cuscinetti plantari. L’animale zoppica vistosamente non riuscendo, talvolta, neanche ad appoggiare la zampa.
•bocca: compare tosse a volte accompagnata da espettorato sanguinolento
•occhi: l’occhio colpito presenta una forte lacrimazione, spesso è gonfio e semichiuso
Zone meno frequentemente colpite ma non per questo meno danneggiate sono le cavità ascellari, la zona perianale (sotto la coda), il pene (prepuzio), la zona vulvare, la cute in generale.
Che succede se non si estrae il forasacco? Il forasacco, una volta penetrato, continua la sua risalita all’interno del corpo del cane: non è difficile rendersi conto come questo possa provocare gravi ed irreparabili lesioni nell’animale (perforazione del timpano, broncopolmonite, congiuntiviti batteriche, lesioni della cornea, ascessi cutanei). Cosa fare se si osservano i sintomi di una penetrazione da forasacco? Al più piccolo sospetto di penetrazione da forasacco è fondamentale rivolgersi il più presto possibile al veterinario, il quale provvederà con l’apposita ed irrinunciabile strumentazione a localizzare ed estrarre il forasacco dalla cavità interessata.
Il più delle volte non solo l’estrazione, ma anche la localizzazione del forasacco (esame dell’orecchio, del naso, della gola etc.) viene eseguita in anestesia generale, condizione che consente al veterinario di lavorare con la massima tranquillità e sicurezza. Non tentate di rimuovere da soli il forasacco, anche se riuscite a vederlo e vi sembra una operazione banale: rischiereste di spezzarlo, rendendo ancora più difficile la rimozione completa. Inoltre, il cane potrebbe agitarsi, facilitando ancora di più la risalita del corpo estraneo.
Cosa si può fare per prevenire? Per evitare il più possibile di incappare in questi spiacevoli inconvenienti i proprietari di animali possono seguire semplici regole di prevenzione:
•in passeggiata evitare, per quanto possibile, di portare il cane fra l’erba alta oppure in spazi dove l’erba è stata tagliata e non raccolta e si è seccata al sole
•in giardino, tagliare regolarmente l’erba non lasciarla a seccare al sole
•controllare l’animale durante la passeggiata, soprattutto evitando che annusi tra l’erba alta
•ispezionare con attenzione il pelo al rientro dalla passeggiata, con particolare attenzione agli spazi interdigitali, alle orecchie e agli altri punti sensibili
•spazzolare il cane più spesso del solito e sempre al rientro dalla passeggiata
•se possibile mantenere corto il pelo
Nello specifico per il Cavalier King consigliamo di tenere tosate le seguenti zone: l’interno dell’orecchio,sotto i piedini,la zona dell’ano e della vulva o pene così da evitare che i forasacchi si possano conficcare con troppa facilità. Mi raccomando controllate sempre bene il vostro cane dopo tutte le passeggiate e buona estate!
Educare il Cavalier king: cosa si intende per rinforzo positivo, rinforzo negativo e punizione
Ragazzi e ragazze ho notato che c’è tanta confusione su questi argomenti…In molti non riescono ad addestrare bene il loro Cavalier King o in genere il proprio cane perché non hanno chiara la differenza tra questi tre concetti:rinforzo positivo,rinforzo negativo e punizione né quando è il momento giusto per applicarli. Questo genere confusione nel cane che non riesce a capire cosa vogliamo da lui ne cosa deve fare e diventa per voi ineducabile. Per tutte e tre queste azioni l’importante è che vi ricordiate che devono essere applicate nel momento preciso in cui si sta svolgendo un determinato comportamento. In internet ci sono bellissimi articoli a riguardo scritti da persone molto competenti però ho notato che sono scritte per gli “addetti ai lavori”e quindi forse causano confusione nella mente di chi non lo è.
Dunque prima regola:Rinforzo positivo o negativo o punizione nel preciso istante in cui il cane sta attuando il comportamento che vogliamo premiare o eliminare.
Per esempio ho notato che quando vi insegniamo come fare la condotta al guinzaglio in molti tardano a dare il premio oppure lo danno un attimo dopo che il cane ha messo in atto il comportamento corretto. Dovete sviluppare un po’ di sensibilità al riguardo ma non sarà difficile tranquilli!
Il rinforzo è uno stimolo che aumenta la probabilità della comparsa di una azione in occasione a successive esposizioni alla medesima situazione (Pageat, 1999), un evento che aumenta la probabilità che un certo comportamento sia eseguito (O’Farrell, 2001).
Ci tengo inoltre a sottolineare un concetto:Quando stiamo addestrando il nostro Cavalier king a fare qualcosa,che sia il seduto,che sia il resta o a terra utiliziamo solo rinforzi positivi.Questo significa che premieremo il nostro cane ogni volta che farà la cosa corretta e ignoreremo gli atteggiamenti sbagliati. Dunque il cane si siede al nostro comando e lo premiamo,non si siede e semplicemente non lo premiamo. I rinforzi positivi devono essere sempre più utilizzati rispetto a quelli negativi. Del resto basta riflettere su un semplice concetto:Da cosa è spinto un essere vivente nello svolgere una determinata azione?dal piacere che riceve nel compierla! Il premio è dunque lo stimolo positivo deve essere sempre maggiormente utilizzato rispetto a uno stimolo negativo. Sono dell’idea che si fa molto prima ad educare un cane a una condotta corretta al guinzaglio premiandolo al momento giusto e soprattutto iniziando a farlo da quando è cucciolo. Sono rari i casi in cui dovremo ricorrere al rinforzo negativo(per esempio strattonata se va troppo avanti a noi)se riusciamo a fargli capire tramite un premio dato al momento giusto che deve stare al nostro “piede”. Per alcuni cani sarà poi necessario ricorrere a un rinforzo negativo e cioè per esempio:premio quando cammina al mio fianco,leggera strattonata con improvviso cambio di direzione quando ci sorpassa tirandoci.
Dunque possiamo definire il rinforzo negativo come la cessazione di un determinato stimolo che aumenta la probabilità che un comportamento sia nuovamente messo in atto. L’animale risponde per evitare uno stimolo. Quindi come dicevamo,il cane tira al guinzaglio,il collare gli da fastidio smette di tirare e il collare non esercita più la pressione fastidiosa per il cane.
La punzione è invece tutt’altra cosa,possiamo definirla come uno stimolo negativo che sopraggiunge durante una risposta, in questo modo la risposta tende a diminuire in frequenza, fino a scomparire.
Una punizione deve essere prima di tutto efficace, può essere verbale o fisica e va data nel momento preciso in cui viene messo in atto l’atteggiamento che vogliamo evitare.
Ci sono determinati atteggiamenti,tra cui tutti quelli palesemente di dominanza nei confronti dell’uomo in cui sarà necessario attuare una punizione. Ma in tutti gli altri che sono la maggioranza si utilizzeranno tecniche di desensibilizzazione,di contro-condizionamento
Per farvi capire se il vostro cane abbaia ogni volta che suona il citofono sarà più facile utilizzare tecniche di desensibilizzazione al suono del campanello rispetto a una punizione o a un rinforzo negativo che il cane difficilmente capirebbe. Se il cane ha paura dei tuoni utilizzeremo tecniche di desensibilizzazione al suono del tuono unite a rinforzi positivi,dunque assolutamente non punizioni ne rinforzi negativi.
Esempi di rinforzi positivi sono:Cibo,carezze,lodi verbali,gioco,evitamento del disagio,attenzione,oggetti su cui abbiamo instaurato uno stimolo positivo(per esempio chi usa il clikker per addestrare il proprio cane)
Esempi di rinforzi negativi:privazione dell’attenzione,privazione di un oggetto,intimidazione sociale,verbale e fisica(sia chiaro che per fisica non si intende mai prendere a bastonate il cane!!!!)
Ricordate sempre che il cane ubbidisce solo se ha stima, rispetto e FIDUCIA della persona che gli da un ordine,se il vostro cane non ha considerazione di voi sarà inutile dare rinforzi di ogni genere. Inoltre su cani particolarmente paurosi verso l’uomo le punizioni fisiche non andrebbero mai utilizzate. Se il vostro cane non risponde ai vostri ordini nemmeno con questo tipo di addestramento o si dimostra pauroso affidatevi a un buon educatore,anche il cane più piccolo può diventare un serio problema e che piacere c’è nell’avere con se un cane frustrato,disubbidiente o pauroso?nessuna!se avete preso con voi un cane avete il DOVERE di educarlo al meglio,per voi stessi e per gli altri.
Paura dei temporali,paura dei fuochi,abbaio al suono del citofono:tecnica di desensibilizzazione per il Cavalier King
A grande richiesta pubblico un programma che viene definito di desensibilizzazione a quello che può essere la paura per il rumore dei fuochi di artificio o dei tuoni ma che si può applicare anche al cane che abbaia al suono del citofono. Per mancanza di tempo copio e incollo, tagliando i punti non utili, un articolo di comportamentalisti scritto molto bene:
Come si fa?
E’ molto semplice e non servono certo costose consulenze psichiatriche.
Ci si può, per esempio, procurare un CD con vari rumori registrati (in rete dovreste trovarli abbastanza facilmente), che si faranno sentire al cane inizialmente a volume molto basso e poi, molto gradualmente, a volume sempre più forte.
Il segreto sta nell’abbinare sempre al rumore qualcosa di positivo e gratificante per il cane. Possiamo far sentire il rumore e poi dargli la pappa; oppure fargli sentire il rumore e subito dopo giocare con lui.
E’ importante anche la nostra reazione al rumore, perché se fossimo i primi a sobbalzare o ad assumere un’aria preoccupata (anche se la nostra preoccupazione fosse dovuta solo alla reazione del cane), lui si metterebbe subito in allarme: non credo sia il caso di ricordare ancora una volta quanto loro siano sensibili ai nostri stati d’animo, che leggono perfettamente attraverso il nostro linguaggio del corpo.
Ne approfitto invece per ricordare che il cane è altrettanto sensibile al linguaggio dei suoi simili.
Per questo consiglio, quando possibile, di effettuare il programma di desensibilizzazione e ricondizionamento in presenza di un cane che non abbia il minimo timore dei botti e in generale dei rumori forti.
Un programma indicativo può essere svolto così (ovviamente questa è solo una linea-guida, che andrà modificata e adattata alle reazioni del singolo soggetto):
Quindi procederemo con rumore-cibo, rumore-gioco, rumore-coccole e così via, stando però attentissimi a NON rinforzare mai la reazione di paura/ansietà. Ovvero, l’abbinata rumore-coccole si deve fare SOLO quando il cane non manifesta più alcuna reazione: in caso contrario lui farebbe questo ragionamento: “Mi accarezza perché mi sono spaventato, ERGO ho fatto bene a spaventarmi”.
E’ importantissimo capire questo meccanismo, che al ragionamento umano spesso sfugge: il cane abbina il premio (o la punizione) sempre e solo all’ultima azione che ha compiuto. Il cane non ha alcuna possibilità di fare ragionamenti retrospettivi (mi premia perché mezz’ora fa sono stato bravo), né di anticipare il futuro (mi accarezza perché vuole che io stia bravo). Quella che noi interpretiamo come “carezza che vorrebbe avere un’azione calmante”, per il cane è invece una risposta positiva al comportamento che sta manifestando. Accarezzare un cane che abbaia a un altro cane non gli dice “stai buono, non fare così”: gli dice invece “bravo, sono contento che tu stia abbaiando”. Accarezzare un cane che trema come una foglia perché ha sentito un botto non gli dice “Stai calmo, non c’è nulla di cui aver paura”, bensì “bravo, sono contento che tu stia tremando”. La sequenza più corretta, dunque, è questa: rumore-cane che reagisce-cibo, rumore-cane che reagisce – gioco, rumore-cane che non mostra reazione-coccole.ATTENZIONE: neppure cibo e gioco devono essere interpretati come “premi” (altrimenti ricadremmo nello stesso errore visto sopra), ma come “cose che succedono subito dopo il rumore”: quindi non vanno accompagnati da segnali di approvazione.
Dev’essere il cane, un po’ alla volta, a convincersi che quel rumore significa “cibo in arrivo”, o “adesso si gioca con gli umani”: non deve sembrargli una cosa indotta da noi.
Il nostro atteggiamento di fronte al rumore dovrà essere rilassato, meglio ancora se allegro (possiamo farci una bella risata, cosa che il cane riconosce come nostro segnale di “stato d’animo positivo”, ma anche stenderci sul divano e aprire un libro, o metterci a cucinare, insomma fare cose normalissime in atteggiamento normalissimo).
Continuare finché, alla distanza X e al volume Y che abbiamo individuato come punti di partenza, il cane non manifesta più alcun disagio. Con tre “lezioni” al giorno di 10 minuti l’una, facendogli sentire all’incirca un colpo ogni minuto, il tempo medio per ottenere un risultato positivo dovrebbe essere di 3-4 giorni: però, ripeto, questo è un tempo indicativo. Ci saranno cani che in una sola lezione si abituano al rumore ed altri, particolarmente fobici, a cui potranno servire anche due o più settimane.
Non appena il cane appare rilassato al volume X e alla distanza Y: aumentare il volume e diminuire la distanza, cercando sempre di individuare il “punto critico” in cui il cane inizia a dare segni di paura.
Bisogna stare molto attenti a identificare bene questo punto, perché accelerare troppo i tempi significherebbe, nove volte su dieci, vanificare tutto il lavoro fatto in precedenza e dover ricominciare daccapo.
Quando il cane accetta senza paura il rumore forte a distanza ravvicinata (ovvero al volume e alla distanza in cui mediamente dovrà sentire spari, tuoni, botti di Capodanno e affini nel corso della sua vita), si dovranno effettuare “lezioni” in luoghi diversi, variando anche i tipi di rumore (tuono, sparo, petardo ecc.).
In seguito dovremo “tenere allenato” il cane almeno con una seduta alla settimana: basteranno un paio di rumori, giusto per verificare che la reazione rimanga quella che desideriamo.
Se si manifestasse un regresso, torniamo indietro di un passo e teniamo di nuovo qualche “lezione” a distanza maggiore ed intensità minore di quelle che hanno causato la reazione di paura.
Una volta ottenuta una risposta positiva costante (almeno per due-tre mesi), faremo alcune sedute con i rumori reali, che differiscono da quelli registrati perché inducono anche modificazioni nell’odore, nelle vibrazioni dell’aria eccetera. Per spari e botti è tutto piuttosto facile: basta procurarsi una pistola a salve e alcuni petardi.
Il più difficile è ovviamente il temporale, perché è praticamente impossibile realizzare tutte le variazioni ambientali correlate: si può imitare il lampo con il flash di una macchina fotografica, ma l’aumento dell’ozono nell’aria è decisamente un po’ complicato da “mimare”! Purtroppo i cani con una forte fobia del temporale spesso reagiscono alle variazioni atmosferiche ancor prima che si senta il primo tuono: in questi casi, purtroppo, è quasi impossibile ottenere risultati con la sola desensibilizzazione e bisogna ricorrere ad altri mezzi calmanti (gilet antistress, T-touch e, nei casi particolarmente gravi, anche farmaci).
Ricordate che lo stesso concetto può essere applicato al cane che abbaia al citofono,il lavoro da fare sarà lo stesso. Certamente il tutto richiederà tempo e pazienza ma i risultati saranno garantiti se lavorate bene!Buon lavoro!
Educare il Cavalier King:rinforzo positivo,rinforzo negativo e punizione
Ragazzi e ragazze ho notato che c’è tanta confusione su questi argomenti…In molti non riescono ad addestrare bene il loro Cavalier King o in genere il proprio cane perché non hanno chiara la differenza tra questi tre concetti:rinforzo positivo,rinforzo negativo e punizione né quando è il momento giusto per applicarli. Questo genera confusione nel cane che non riesce a capire cosa vogliamo da lui ne cosa deve fare e diventa per voi ineducabile. Per tutte e tre queste azioni l’importante è che vi ricordiate che devono essere applicate nel momento preciso in cui si sta svolgendo un determinato comportamento. In internet ci sono bellissimi articoli a riguardo scritti da persone molto competenti però ho notato che sono scritte per gli “addetti ai lavori”e quindi forse causano confusione nella mente di chi non lo è.
Dunque prima regola:Rinforzo positivo o negativo o punizione nel preciso istante in cui il cane sta attuando il comportamento che vogliamo premiare o eliminare.
Per esempio ho notato che quando vi insegniamo come fare la condotta al guinzaglio in molti tardano a dare il premio oppure lo danno un attimo dopo che il cane ha messo in atto il comportamento corretto. Dovete sviluppare un po’ di sensibilità al riguardo ma non sarà difficile tranquilli!
Il rinforzo è uno stimolo che aumenta la probabilità della comparsa di una azione in occasione a successive esposizioni alla medesima situazione (Pageat, 1999), un evento che aumenta la probabilità che un certo comportamento sia eseguito (O’Farrell, 2001).
Ci tengo inoltre a sottolineare un concetto:Quando stiamo addestrando il nostro Cavalier king a fare qualcosa,che sia il seduto,che sia il resta o a terra utiliziamo solo rinforzi positivi.Questo significa che premieremo il nostro cane ogni volta che farà la cosa corretta e ignoreremo gli atteggiamenti sbagliati. Dunque il cane si siede al nostro comando e lo premiamo,non si siede e semplicemente non lo premiamo. I rinforzi positivi devono essere sempre più utilizzati rispetto a quelli negativi. Del resto basta riflettere su un semplice concetto:Da cosa è spinto un essere vivente nello svolgere una determinata azione?dal piacere che riceve nel compierla! Il premio,dunque lo stimolo positivo, deve essere sempre maggiormente utilizzato rispetto a uno stimolo negativo. Sono dell’idea che si fa molto prima ad educare un cane a una condotta corretta al guinzaglio premiandolo al momento giusto e soprattutto iniziando a farlo da quando è cucciolo. Sono rari i casi in cui dovremo ricorrere al rinforzo negativo(per esempio strattonata se va troppo avanti a noi)se riusciamo a fargli capire tramite un premio dato al momento giusto che deve stare al nostro “piede”. Per alcuni cani sarà poi necessario ricorrere a un rinforzo negativo e cioè per esempio:premio quando cammina al mio fianco,leggera strattonata con improvviso cambio di direzione quando ci sorpassa tirandoci.
Dunque possiamo definire il rinforzo negativo come la cessazione di un determinato stimolo che aumenta la probabilità che un comportamento sia nuovamente messo in atto. L’animale risponde per evitare uno stimolo. Quindi come dicevamo,il cane tira al guinzaglio,il collare gli da fastidio smette di tirare e il collare non esercita più la pressione fastidiosa per il cane.
La punzione è invece tutt’altra cosa,possiamo definirla come uno stimolo negativo che sopraggiunge durante una risposta, in questo modo la risposta tende a diminuire in frequenza, fino a scomparire.
Una punizione deve essere prima di tutto efficace, può essere verbale o fisica e va data nel momento preciso in cui viene messo in atto l’atteggiamento che vogliamo evitare.
Ci sono determinati atteggiamenti,tra cui tutti quelli palesemente di dominanza nei confronti dell’uomo in cui sarà necessario attuare una punizione. Ma in tutti gli altri che sono la maggioranza si utilizzeranno tecniche di desensibilizzazione,di contro-condizionamento
Per farvi capire se il vostro cane abbaia ogni volta che suona il citofono sarà più facile utilizzare tecniche di desensibilizzazione al suono del campanello rispetto a una punizione o a un rinforzo negativo che il cane difficilmente capirebbe. Se il cane ha paura dei tuoni utilizzeremo tecniche di desensibilizzazione al suono del tuono unite a rinforzi positivi,dunque assolutamente non punizioni ne rinforzi negativi.
Esempi di rinforzi positivi sono:Cibo,carezze,lodi verbali,gioco,evitamento del disagio,attenzione,oggetti su cui abbiamo instaurato uno stimolo positivo(per esempio chi usa il clikker per addestrare il proprio cane)
Esempi di rinforzi negativi:privazione dell’attenzione,privazione di un oggetto,intimidazione sociale,verbale e fisica(sia chiaro che per fisica non si intende mai prendere a bastonate il cane!!!!)
Ricordate sempre che il cane ubbidisce solo se ha stima, rispetto e FIDUCIA della persona che gli da un ordine,se il vostro cane non ha considerazione di voi sarà inutile dare rinforzi di ogni genere. Inoltre su cani particolarmente paurosi verso l’uomo le punizioni fisiche non andrebbero mai utilizzate. Se il vostro cane non risponde ai vostri ordini nemmeno con questo tipo di addestramento o si dimostra pauroso affidatevi a un buon educatore,anche il cane più piccolo può diventare un serio problema e che piacere c’è nell’avere con se un cane frustrato,disubbidiente o pauroso?nessuna!se avete preso con voi un cane avete il DOVERE di educarlo al meglio,per voi stessi e per gli altri.